CGIL-CISL-UIL dell’Emilia Romagna hanno scritto a Errani chiedendo alla Conferenza delle Regioni un intervento immediato per evitare che gli articoli sulla sburocratizzazione della salute e sicurezza sul lavoro, introdotti dal cosiddetto decreto legge “del fare” (d.l. 69/13), conducano a una diminuzione delle tutele a favore dei lavoratori. “Il sindacato confederale – hanno scritto CGIL-CISL-UIL – condivide la necessità di semplificare gli adempimenti formali in materia di lavoro”, purché ciò avvenga senza compromettere le tutele dei lavoratori e senza mortificare le competenze delle Regioni.

In particolare le organizzazioni sindacali confederali regionali puntano l’indice contro la sostanziale esclusione dagli obblighi di legge delle “aziende a basso rischio”, categoria che il decreto omette di identificare, rimandando il tutto a un futuribile decreto ministeriale. “Così come è grave – proseguono i sindacati – l’aver eliminato l’obbligo della comunicazione all’autorità giudiziaria per gli infortuni gravi”.

Tali modifiche, secondo CGIL-CISL-UIL dell’Emilia Romagna, vanno a vanificare strumenti di prevenzione e tutela fondamentali dando, ad esempio, alle “aziende a basso rischio” la possibilità di semplice attestazione dell’avvenuta valutazione dei rischi, rimettendo così in discussione l’obbligo di comprendere a quali pericoli sono esposti i lavoratori per fare prevenzione.

Norme che, inoltre, introducono modelli semplificati per la redazione degli strumenti che costituiscono le piattaforme attraverso le quali organizzare la salute e sicurezza nei cantieri edili e indeboliscono la corresponsabilità relativa alla salute e sicurezza sul lavoro nella filiera degli appalti.

Senza contare, concludono CGIL-CISL-UIL, che la “categoria generale del “basso rischio” dovrebbe essere costruita tenendo conto unicamente degli infortuni sul lavoro senza includere le malattie professionali rilevate”, se così fosse, vale a dire se fossero incluse anche le malattie professionali, potrebbe crearsi “il paradosso di aziende in cui si siano verificati infortuni gravi o mortali inserite nella categoria generale del “basso rischio”.