FiremStiamo seguendo, come tutti in Italia, con stupore e indignazione, la selvaggia delocalizzazione dell’azienda FIREM di Formigine. E’ un’anomalia, per la nostra regione, la metodologia usata dall’Azienda, di conseguenza, dopo aver sentito le ragioni delle parti, convocate per martedì, dovrà essere forte, decisa e innovativa la risposta sindacale, politica e delle Amministrazione, pur in presenza di una fabbrica vuota.

Non intendiamo fare il mestiere di altri, mettere le mani avanti sicuramente sì, affinché non si ripetano fatti del genere, con gravi ripercussioni sui lavoratori e dell’apparato produttivo nel territorio.

E’ compito ed impegno di tutti salvaguardare le aziende, che a loro volta devono tutelare i propri dipendenti come prevede il principio Costituzionale all’ART. 41: L’iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Da qui il nostro auspicio che venga ripristinata l’attività lavorativa alla FIREM, possibilmente con l’iniziativa aziendale, diversamente, saldato il dovuto ai lavoratori, su iniziativa cooperativa degli stessi con capitali derivanti da fondi mobilità e TFR, assistenza organizzativa e partecipazione economica delle Amministrazioni Provinciali e Regionali, interventi di COOP e Istituti di Credito, come da esperienza positiva già attuata nella vicina provincia Reggiana, evitando cosi l’umiliante passaggio dei lavoratori all’assistenzialismo e riportando anche il valore aggiunto della produzione nella realtà locale.

La notorietà derivata dall’anomala procedura, ha fatto sì che tutte le forze politiche svilupperanno un dibattito Parlamentare, importante per trovare misure innovative per l’occupazione, superando il vecchio, semplice e deleterio assistenzialismo.

Se ognuno, a partire dai lavoratori, si impegna, il traguardo è raggiungibile.

Sarebbe auspicabile, anche, un diretto interessamento dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico teso a socializzare la problematica, dare un peso contrattuale superiore, uscire dalla perpetua latitanza.

(Franca Cerverizzo, Lista Civica “Siamo Sassuolo”)