no_alcol_2Le ordinanze antialcol del Comune di Modena, peraltro ora non in vigore, sono nate da un percorso partecipato con le associazioni di categoria del commercio con l’obiettivo di introdurre elementi di disciplina per la vita notturna, tra i quali la limitazione del consumo di alcol, ponendo regole e limiti per orari e modalità. Nessuna ordinanza è stata fatta dall’Amministrazione comunale per consentire la vendita di alcolici a soggetti ai quali non fosse già consentito dalle norme. Fermo restando che la somministrazione di alcolici (la mescita) resta esclusiva dei pubblici esercizi. Lo precisa l’assessorato comunale allo Sviluppo economico, in relazione a quanto affermato da Marcello Fiori del Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) ieri, lunedì 18 novembre, a una tavola rotonda sulla movida, così come riportato dai giornali.

Lo scopo delle ordinanze, sottolineano in Comune, è quello di contemperare le esigenze di chi vive la notte, di chi abita in centro storico, e di chi il centro intende rivitalizzarlo nel rispetto delle regole, intenzione primaria dell’Amministrazione.

Il contrasto all’abuso di alcol e la prevenzione del fenomeno è un impegno costante del Comune che da anni, oltre ai controlli della Polizia municipale, promuove attraverso l’assessorato alle Politiche giovanili diverse iniziative. Tra queste quelle di “Buonalanotte” – con operatori nei locali a sensibilizzare sul tema e a misurare il tasso alcolemico per invitare a non mettersi alla guida – che rientrano tra le azioni previste dal “Manifesto della Notte responsabile”, al quale aderiscono da quest’anno, oltre a locali e pub privati, anche i più frequentati circoli Arci.

“Dispiace che Fiori, presidente nazionale Fipe, abbia malinteso i nostri provvedimenti – conclude Stefano Prampolini, assessore comunale allo Sviluppo economico – anche perché avrebbe potuto avere chiarimenti in merito anche dai suoi colleghi di Confcommercio Modena, che hanno sempre collaborato e condiviso con noi il contenuto dei provvedimenti che riguardano gli esercenti”.