Da luglio 2004 ad oggi (31 ottobre 2013) il Tavolo di salvaguardia della Provincia di Bologna ha monitorato 484 aziende: sono in prevalenza piccole e medie imprese del settore manifatturiero, dislocate nella prima cintura bolognese. E’ quanto evidenziato dal “Report sul sistema di monitoraggio del Tavolo di salvaguardia” che l’assessore provinciale alle Attività produttive Graziano Prantoni ha presentato oggi in Commissione.

I dati evidenziano una costante crescita, con un incremento particolare dal 2008 a oggi, anni in cui la crisi ha fatto sentire in maniera crescente i suoi effetti sul sistema economico e produttivo locale: dalle 69 aziende monitorate nell’intero 2008 si è infatti passati alle attuali 204.

In totale, dal settembre 2008 ad oggi sono 392 le aziende che hanno chiesto l’attivazione del Tavolo. Alcune (18) monitorate in passato hanno fatto nuova richiesta di attivazione in seguito all’aggravarsi della situazione finanziaria e di mercato che ha portato a operare riduzioni di personale e riorganizzazioni e, in alcuni casi anche cessazioni dell’attività.

Fino a metà 2008, le imprese che transitavano dal Tavolo erano prevalentemente in fase di trasformazione, non necessariamente indicativa di crisi. Il Tavolo, infatti, non si occupa esclusivamente di situazioni a rischio dei siti produttivi e dell’occupazione nel territorio provinciale e generalmente viene attivato su richiesta delle Organizzazioni Sindacali con l’obiettivo di concertare interventi a supporto di aziende in fase di riorganizzazioni produttive o trasformazioni organizzative.

Ultimamente, invece, sono significativamente aumentate le richieste riguardanti aziende in crisi conclamata (330), aventi anche procedure concorsuali già avviate (concordato preventivo, fallimento, liquidazione coatta amministrativa e amministrazione straordinaria). Per 253 di loro le problematiche sono prevalentemente finanziarie: conclamata crisi di liquidità dovuta a rallentamento negli ordini, eccessive dilazioni nei pagamenti dei clienti, aumento degli insoluti e, più in generale, irrigidimento del sistema bancario nei loro confronti.

77 attraversano crisi di settore: comparto del motociclo, concessionarie di automobili, edilizia e costruzioni. In particolare, le 21 del settore auto-moto e le 8 concessionarie di automobili, appartengono a sotto-settori di quel comparto metalmeccanico collegato all’automotive da tempo in forte crisi con ripercussioni su tutto l’indotto. 48 imprese operano nel settore edilizia/costruzioni. Infine 4 aziende si sono trovate in difficoltà a seguito del sisma del maggio 2012.

I dati da luglio 2004 a oggi (Tabelle 1 e 2)

La suddivisione per comparto delle aziende monitorate da luglio 2004 a oggi evidenzia la prevalenza del settore manifatturiero (63,4%) con un trend di crescita del settore servizi. Nel manifatturiero prevale il comparto metalmeccanico con 155 aziende (oltre il 50%). Seguono a grande distanza carta, stampa ed editoria (42), tessile, abbigliamento e calzature (26). Infine, la fabbricazione di mobili (23), il settore chimico e plastico (21) e quello elettrico ed elettronico (19).

Con l’aggravarsi della situazione, solo negli ultimi anni, è aumentata la presenza dei settori costruzioni e commercio.

Ugualmente, i numeri del terziario (25,8%) diventano rilievanti a partire dal 2009, con l’acuirsi della crisi nei servizi alle imprese: in particolare nei servizi informatici, gestionali e di marketing (20 aziende), di trasporto, facchinaggio e logistica (13 aziende), di pulizia e sorveglianza (16 aziende), finanziari e immobiliari (11 aziende). Più recentemente sono aumentate anche le imprese occupate in servizi ricreativi e di ristorazione (15 aziende).

Nel commercio, sono evidenti da tempo gli effetti della congiuntura sulle concessionarie di automobili (7). Solo recentemente compaiono imprese dell’abbigliamento (4) e alimentari (10).

Quanto alle dimensioni (Tabella 3), prevalgono le piccole e medie imprese, comprese tra i 10 e i 250 dipendenti. A partire dal 2009 ha fatto la sua apparizione con un trend in continuo aumento anche la categoria delle micro-imprese (74), rilevante nel sistema produttivo locale,

La suddivisione per dislocazione delle aziende monitorate da luglio 2004 (Tabella 4) evidenzia il primato della prima cintura bolognese. A seguire, la pianura e la città (ad eccezione del Circondario di Imola). Infine, la montagna che, pur con situazioni disagevoli per l’approvvigionamento e i trasporti, concentra storiche ed importanti attività industriali (Valle del Reno e Valle del Setta), ed è significativamente presente con un progressivo aumento.

I dati della situazione attuale

Le 204 aziende attualmente monitorate dal Tavolo (Tabella 5) confermano la prevalenza del comparto manifatturiero (115 aziende) in cui permane il primato delle aziende metalmeccaniche. Con 15 imprese del commercio e 38 dei servizi è rilevante la presenza del terziario (oltre il 25%).

Circa la dislocazione (Tabella 6) continua la prevalenza della prima cintura bolognese (29%). Negli ultimi anni è cresciuta notevolmente l’area della città arrivata a superare la pianura. Anche l’imolese, solitamente poco presente, è raddoppiato nell’ultimo anno. In costante crescita le aziende dell’area montagna.

Quanto alla dimensione (Tabella 7) le imprese oggi monitorate rispecchiano sostanzialmente il dato del passato. Quasi il 70% è costituto da piccole e medie imprese mentre su 74 micro-imprese totali ancora 34 sono in fase di monitoraggio.

Delle 204 imprese monitorate dal Tavolo di Salvaguardia, 60 casi hanno visto il coinvolgimento del Servizio Lavoro, previsto dalla L.223/91 in caso di apertura della procedura per l’attivazione di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, Contratto di Solidarietà o Mobilità.

L’analisi dettagliata delle singole situazioni segnala 58 casi di riorganizzazione strategica dell’impresa o di razionalizzazione dei costi.

In più occasioni, il Tavolo di Salvaguardia, grazie alla visione complessiva degli interventi attivabili a favore e a sostegno dello sviluppo economico, si è rivelato importante strumento per fornire alle aziende risorse per uscire da situazioni di stallo. Fra queste, le misure messe in campo e rinnovate di anno in anno dalla Provincia per far fronte all’emergenza economica: “Solida Liquidità” per favorire l’accesso al credito delle aziende con problemi di liquidità; “Protocollo per il sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in difficoltà” per l’anticipo degli ammortizzatori sociali ai lavoratori di aziende in difficoltà. E inoltre, percorsi per l’innovazione e la logistica presenti nei bandi europei e regionali.