Migliorare l’efficienza dei depuratori e il trattamento delle acque di prima pioggia. Sono questi gli obiettivi indicati dalla Provincia di Modena nel nuovo Programma delle misure per la tutela della risorsa idrica approvato di recente dal Consiglio provinciale con il voto favorevole di Pd, Pdl e Gruppo misto l’astensione di Udc e Lega nord.

«Il sistema fognario depurativo pubblico modenese – ha spiegato Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena – può essere giudicato sicuramente buono con il 92 per cento della popolazione che usufruisce del servizio di depurazione, mentre la parte restante sono abitazioni sparse e piccoli gruppi isolati con gestione privata degli scarichi. Questo programma rappresenta uno strumento operativo per rispondere concretamente alle diverse normative in materia di scarichi e rispettare gli obiettivi di qualità delle acque superficiali. Il primo obiettivo è quello di migliorare la efficienza e la tecnologia dei depuratori e ridurre l’inquinamento dalle cosidette acque di prima pioggia, cioè il carico sversato in uscita dagli scolmatori di piena delle fognature in acque superficiali».

Il Piano, dopo aver riportato la fotografia del sistema depurativo modenese individua un elenco di 219 interventi che dovranno esser realizzati dai gestori del servizio (Hera, Aimag, Sorgea e i Comuni di Fanano, Fiumalbo, Montese e Riolunato che gestiscono autonomamente il servizio) secondo tempi definiti che coprono l’arco di dieci anni ma con una serie di priorità da realizzare il 2015.

I gestori dovranno inserire nei piani annuali gli interventi indicati nel programma secondo le priorità definite, tra cui i potenziamenti delle fognature e degli impianti di depurazione, per un importo complessivo di circa 78 milioni di euro di cui 34 milioni per interventi sulle acque di prima pioggia: vasche di accumulo, sistemi di trattamento, potenziamenti di depuratori e rete fognaria e adeguamenti dei sistemi di drenaggio urbano.

Tra i 38 interventi considerati prioritari spiccano i lavori a Modena sul sistema fognario ai Tre Olmi, le vasche di accumulo per gli scolmatori vicino al depuratore, quelli dei sistema di accumulo Soratore-Naviglio e via Nonanolana-Cavo Minutara oltre all’adeguamento della linea fanghi del depuratore; poi analoghi interventi sparsi un pò in tutto il territorio provinciale.

 

LA FOTOGRAFIA DEGLI IMPIANTI: 71 DEPURATORI SERVONO IL 92 CENTO DEI MODENESI

Secondo i dati forniti dal Servizio autorizzazioni ambientali e bonifiche della Provincia, nel modenese il 92 per cento dei cittadini è servito da fogne pubbliche collegate a sistemi di depurazione. La parte restante sono soprattutto abitazioni sparse e gruppi isolati con gestione privata degli scarichi.

Complessivamente i depuratori, presenti in tutti i comuni, sono 71 per quasi 620 mila residenti serviti, 250 fosse Imhoff (presenti soprattutto i Appennino, effettuano il solo trattamento fisico-meccanico) per 23 mila residenti e 81 scarichi non trattati soprattutto nelle piccole frazioni di montagna per i quali il Programma di adeguamento degli scarichi fognari, approvato dalla Provincia, prevede specifici finanziamenti come già avvenuto negli anni scorsi con una decisa diminuzione di questi casi. Gli interventi saranno realizzati dai gestori del servizio idrico integrato con l’introito delle tariffe sulla base di piani annuali.

Il Programma provinciale, inoltre, definisce gli interventi che prioritariamente devono essere realizzati negli anni a venire per garantire il rispetto delle normative in materia di scarichi idrici e per rispettare le prescrizioni contenute nelle autorizzazioni la cui competenza in Emilia Romagna è attualmente affidata alle Province.