PROGETTOVITA2Permettere alle persone diversamente abili di “crescere in autonomia, e quindi in autostima, allontanandosi gradualmente dalla famiglia”, con il sogno, un giorno, di arrivare a realizzare un “condominio solidale”: è il motivo che ha spinto sei associazioni di volontariato emiliano-romagnole ad unirsi per dare vita alla Fondazione ‘Progetto per la vita’, con sede a Carpi, i cui rappresentanti sono stati accolti ieri in Assemblea legislativa regionale dalla presidente Palma Costi e dall’assessore alle Politiche sociali, Teresa Marzocchi.

“Si tratta di una esperienza già molto avanzata, che avevo avuto modo di conoscere di persona sul territorio, incontrando a settembre i responsabili e chi opera nella Fondazione. Li invitai in Assemblea- ha ricordato Costi durante l’incontro-, certa che per una iniziativa del genere farsi conoscere è molto più che importante”. In particolare, “sono rimasta colpita dalla scelta, che è insieme una grande rivendicazione di autonomia, di essere voi stessi a raccontare la vostra vicenda, perché nessuno può comunicarla meglio, ed è importante che sia ciò che vedono i vostri occhi ciò che viene poi realmente trasmesso”. E proprio per permettere di fare ciò al meglio, dopo l’incontro con la presidente e l’assessore i ragazzi che all’interno di ‘Progetto per la vita’ si occupano di comunicazione hanno visitato l’Ufficio stampa dell’Assemblea legislativa, per poter conoscere più da vicino una realtà del settore e confrontarsi sulle modalità di lavoro.

Sono quattro le linee guida che la Fondazione segue: informazione, formazione, autonomia e benessere, residenzialità. Se per la prima è in programma, per l’inizio del 2014, il lancio di un portale web, per quanto riguarda la formazione sono stati avviati dei corsi per amministratori di sostengo direttamente sul territorio, in modo da permettere una conoscenza tra l’assistito e il suo referente legale. Per quanto riguarda invece l’obiettivo dell’autonomia, “un primo passo è l’organizzazione di weekend fuori casa per un adattamento graduale. Vorremo lanciare delle prove di residenzialità in autonomia, ma come tantissime altre realtà ci troviamo di fronte a dei problemi di fondi”, sottolinea il presidente della Fondazione, Sergio Saltini.

Come spiega Alessandro, uno dei ragazzi coinvolti nel progetto di comunicazione, “quando penso al ‘dopo di loro’, dopo i miei genitori, la mia aspettativa è una vita indipendente come tutti i ragazzi, per quanto stia benissimo con la mia famiglia so che allontanarmi da casa non potrà che fare bene alla mia autostima”. A fargli da sponda interviene anche Raffaella, una delle altre redattrici del portale: “Ricevere solo assistenza porta a mettere in dubbio le proprie qualità, da quanto è iniziata questa avventura io sicuramente ho guadagnato tanto anche in sicurezza in me stessa”.

Una serie di risultati che non possono che confermare l’idea che “il cittadino non deve essere più considerato oggetto, ma semmai soggetto, degli interventi di welfare- spiega l’assessore Marzocchi-, noi dobbiamo solo essere strumenti del vostro protagonismo politico, la nostra volontà politica si concretizza proprio quando possiamo collaborare”.

 

(foto dell’incontro)