Due progetti modenesi sono stati selezionati e pubblicati nell’edizione 2013 del “Libro Bianco” della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (FIASO), una raccolta di 75 esperienze di buone pratiche in sanità, da poter esportare in tutta Italia al fine di migliorare la qualità dei servizi sanitari riducendo i costi. “Come tornare alla normalità dopo il terremoto” e “Lapis: dematerializzazione dei documenti”, realizzati dall’Azienda USL di Modena, sono stati selezionati dal Comitato Scientifico (composto da esperti delle istituzioni, del mondo accademico e delle rappresentanze dei cittadini) dell’Osservatorio FIASO sulle buone pratiche sanitarie e presentati nel corso del convegno nazionale “La buona sanità in pratica” che si è tenuto a Roma lo scorso 10 dicembre.

“I riconoscimenti ottenuti sono un segnale importante, una testimonianza degli sforzi messi in campo da tanti professionisti – spiega il Direttore Generale dell’Azienda Usl di Modena, Mariella Martini. Il riconoscimento assegnato al progetto sulla gestione post sisma è di tutte le persone che lavorano nel servizio sanitario locale e che, nel periodo successivo al terremoto, hanno dato una risposta davvero importante. Eccezionale è stato anche il lavoro di quanti hanno supportato coloro che operano direttamente nelle aree terremotate. E’ significativo anche il riconoscimento a Lapis in quanto la semplificazione amministrativa, la riduzione degli oneri burocratici così come la facilitazione all’accesso dei servizi sono obiettivi che l’Azienda persegue con convinzione perché la qualità della risposta che siamo in grado di dare ai cittadini dipende anche dalla capacità di ascoltare e dialogare.”

“Come tornare alla normalità dopo il terremoto”, che ha ricevuto anche il “bollino blu della buona sanità Fiaso”, è un progetto di supporto agli operatori che lavorano nelle strutture colpite dal sisma nel maggio 2012. Il Servizio Sviluppo Organizzativo dell’azienda sanitaria, con la supervisione del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, ha predisposto un percorso di ascolto e di accompagnamento al reinserimento lavorativo, favorendo il processo di ricostruzione delle dinamiche interne ai team di lavoro delle diverse Unità operative nei distretti sanitari e negli ospedali di Carpi e Mirandola. Tra i meriti principali del progetto quello di aver contribuito al superamento dell’impatto emotivo del rientro nelle strutture sanitarie post sisma.

“LAPIS” sta per “Laboratorio permanente interservizi per la semplificazione della comunicazione scritta”, una lunga definizione che ben descrive natura e obiettivi di questo progetto dell’URP dell’Azienda USL di Modena : arrivare a comunicare con trasparenza e chiarezza in modo da favorire un accesso consapevole e appropriato ai servizi e alle prestazioni da parte degli utenti. Tra gli obiettivi del laboratorio che opera attraverso un team composto da professionisti delle diverse direzioni aziendali: raccogliere, valutare e semplificare tutti i documenti informativi che riguardano l’accesso ai servizi e alle prestazioni socio-sanitarie, tenendo conto delle esigenze segnalate dai cittadini e dagli operatori delle strutture.