I numeri della crisi in Emilia Romagna: 84 milioni di ore di ricorso agli ammortizzatori (Cigo – Cigs – Deroga) da gennaio a novembre ’13, che stanno coinvolgendo circa 125.000 lavoratori; 145.000 domande di disoccupazione (Aspi); 45.000 lavoratori in mobilità. Il confronto con il 2012 è spietato: sono 4 i milioni di ore di cig in più, considerando anche la cig in deroga non ancora contabilizzata dall’Inps. Qualcuno continua a sostenere che siamo in fondo al tunnel, anche se in realtà si rischia di essere sull’orlo del precipizio.

Gli effetti devastanti della crisi nella nostra regione sono stati attenuati dalle intese raggiunte tra le parti sociali e la Regione nel corso dei cinque anni che abbiamo alle spalle, ma la legge di stabilità (che riduce gli stanziamenti per gli ammortizzatori in deroga) e le bozze di decreto del Ministero del Lavoro (che ridurrebbero le coperture sociali nel 2014) rischiano di produrre traumi sociali insostenibili i cui effetti non sono prevedibili.

E’ più che mai necessario agire su risposte immediate, richieste dalle mobilitazioni sindacali del 15 novembre e del 14 dicembre, rifinanziando gli ammortizzatori per il 2014 e dando concretezza alle richieste presentate al governo dal Presidente Errani con il documento approvato dal tavolo istituzionale dell’Emilia Romagna e condiviso da tutte le parti sociali. Serono inoltre risposte strutturali sulla redistribuzione del reddito, sulla riforma degli ammortizzatori sociali rendendoli effettivamente universali, sulla redistribuzione del lavoro, modificando radicalmente anche la legge Fornero.

Per l’Emilia Romagna la Cgil regionale chiede che nell’incontro previsto per lunedì 23 dicembre il Tavolo regionale confermi anche per tutto il 2014 lo strumento degli ammortizzatori in deroga e che si utilizzino i fondi strutturali per rilanciare produzioni ed occupazione.

Non considerare che la tutela sociale e il rilancio del lavoro sono le priorità del paese è da irresponsabili: per questa ragione confermiamo la netta contrarietà a questa legge di stabilità.

(Antonio Mattioli, Responsabile Politiche contrattuali Segreteria Cgil Emilia Romagna)