case_popolariLa gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica (Erp) del Comune di Modena per i prossimi cinque anni rimarrà ad Acer. Lo ha deciso il Consiglio comunale nella seduta di giovedì 19 dicembre approvando la delibera che assegna la gestione all’Azienda casa Emilia-Romagna e approva l’accordo quadro provinciale e il contratto. Hanno votato a favore Pd, Sel, Udc, Etica e Legalità, Nuovo Centro Destra; si sono astenuti FI-Pdl, Fratelli d’Italia e Modena futura.

“L’affidamento riguarda la gestione amministrativa e manutentiva dei 2.496 alloggi Erp del Comune – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali, sanitarie e abitative Francesca Maletti – avrà decorrenza dal primo gennaio 2014 e proseguirà fino al 31 dicembre 2018 previo verifiche annuali che l’Amministrazione si riserva di fare, e l’eventuale successivo rinnovo avverrà con atto del Consiglio comunale. L’assessore ha anche sottolineto che “gli alloggi di edilizia residenziale pubblica sono una delle risposte che il Comune di Modena mette a disposizione per rispondere al disagio abitativo. Una filiera che è costituita al primo gradino dagli alloggi Erp che non possono però soddisfare tutte le richieste (circa 89 assegnazioni nel 2012 su oltre 700 famiglie in lista di attesa). Gli altri gradini della filiera sono costituiti dall’Agenzia Casa che attualmente dispone di oltre 320 appartamenti; dagli alloggi Peep per l’acquisto a prezzi calmierati; dai contributi per bandi di sostegno all’affitto a cui hanno potuto accedere 698 famiglie; dalle agevolazioni Imu per affitti concordati e dall’attività dell’Ufficio casa per le situazioni di sfratto: nel 2012 su 426 sfratti giunti alla fase conclusiva, si è riusciti a trovare soluzioni alternative prima della scadenza per 228 famiglie”.

Per quanto riguarda i richiedenti alloggi Erp, Maletti ha fatto sapere che erano 711 le famiglie in graduatoria al 31 dicembre 2012, di cui 412 straniere (quasi 58 %) e 299 italiane (circa 42 %); mentre per quanto riguarda le assegnazioni, quasi l’85 % degli alloggi è occupato da famiglie italiane, il 15 % da stranieri.

La delibera prevede un accordo quadro, approvato all’unanimità dalla Conferenza degli enti provinciale di cui fanno parte i Comuni soci di Acer, e un contratto di servizio specifico per il Comune di Modena. L’accordo quadro stabilisce: l’affidamento del patrimonio abitativo a titolo gratuito e che vengano corrisposte 43 euro al mese ad alloggio per le attività di gestione amministrativa e 27 per ripristino e manutenzione ordinaria (cifra indicativa, perché ad Acer verrà riconosciuta solo la somma spesa e rendicontata). Prevede inoltre che i programmi di manutenzione straordinaria sono definiti dal Comune, i Comuni possono richiedere prestazioni aggiuntive a pagamento e autorizzare Acer a fare contratti per l’istallazione di impianti di servizio telefonia mobile. Infine, definisce le tempistiche di alcune attività di manutenzione e rimessa in disponibilità degli alloggi, superate le quali Acer non viene remunerata per attività amministrative e contabili annesse.

Il contratto di servizio, definito da ogni singolo Comune, per quanto riguarda Modena specifica: modalità di gestione dei contratti; gestione delle volture, subentri, coabitazioni e convivenze e della mobilità; gestioni condominiali; modalità di assicurazione degli immobili; aggiornamento del catasto urbano; certificazione energetica; attività di ripristino, di manutenzione ordinaria e di pronto intervento (mensilmente sono corrisposti 14 euro a immobile per tinteggio, ma la cifra indicativa e viene riconosciuta solo se realmente spesa); verifica della situazione reddituale degli assegnatari entro la fine di ogni anno e procedure di decadenza; modalità di recupero crediti e piani di rateizzo; programmi di manutenzione straordinaria e piani di investimento; un’attività di vigilanza e controllo svolta da un gruppo comunale formato da dirigente del Settore politiche sociali, responsabile ufficio casa e responsabile ufficio tecnico Settore patrimonio e dal direttore generale di Acer) per verificare il rispetto delle condizioni fissate e l’applicazione di eventuali sanzioni.

 

DIBATTITO IN CONSIGLIO

A favore della delibera hanno votato Pd, Sel, Udc, Etica e Legalità, Nuovo Centrodestra. Si sono astenuti FI-Pdl, Fratelli d’Italia e Modena futura

Ad aprire il dibattito sulla delibera per l’affidamento in concessione ad Acer del servizio di gestione del patrimonio Erp del Comune di Modena (passata con il voto a favore di Pd, Sel, Udc, Etica e Legalità, Nuovo Centrodestra e l’astensione FI-Pdl, Fratelli d’Italia e Modena futura) è stato il Partito democratico.

Michele Andreana, dopo aver definito la delibera “troppo importante per non discuterne”, ha sottolineato il costo complessivo sostenuto dal Comune per la gestione amministrativa di ogni alloggio. Inoltre, premettendo di non aver partecipato alla Commissione, Andreana ha chiesto spiegazioni sul perché “sono aumentati gli immobili gestiti da Acer”, chiedendo se “la scelta sia dovuta ad un maggiore efficientamento all’Azienda casa Emilia-Romagna o a maggiori difficoltà del Comune o a un cambio di strategia che sarebbe utile capire”. Dopo la replica dell’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti, Andreana ha annunciato il voto favorevole di tutto il gruppo. Ulteriori dati ed elementi di comprensione li aveva chiesti anche William Garagnani: “Quale l’affitto medio pagato da chi occupa gli alloggi; gli investimenti in cifra assoluta sostenuti ogni anno per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli appartamenti; quanti alloggi sono sfitti; quale il corso medio dei restauri e quello della morosità?”. Si è dichiarato da subito favorevole alla delibera Stefano Rimini: “I numeri sono stati riportati in Commissione ed erano già stati analizzati nel 2010 quando si decise di procedere alla valutazione della capacità di Acer di gestire gli alloggi. Da allora progressi ne sono stati fatti e la gestione è stata positiva seppure migliorabile. Il Comune deve ora aumentare il proprio investimento chiedendo più efficienza di Acer ma anche maggiore turn over nell’occupazione degli alloggi finalizzati a sostenere chi ha un disagio temporaneo”. Franca Gorrieri ricordando che è di 142 euro l’affitto medio mensile di un alloggio, ma il 40 % degli occupanti paga l’affitto sociale di 36 euro, ha detto: “Stiamo rinnovando una cosa già fatta, gli alloggi sono stati dati in assegnazione ad Acer nel 2005, ma i criteri per l’accesso restano di competenza dell’assessorato. C’è una diminuzione delle famiglie in lista d’attesa che può essere legata alle scarse possibilità di accesso, ma anche alle altre risposte messe in campo. Erp è infatti parte di un quadro molto più ampio, ulteriori risposte dovrebbero essere semmai fornite da altri settori e potremmo dedicare al problema casa un Consiglio”.

Per Luigia Santoro di Nuovo Centro Destra “il regolamento tiene conto di tutti i problemi e delle questioni che possono sorgere nei contratti. Positive sono inoltre le verifiche previste per il 31 dicembre e ad aprile in occasione della presentazione del bilancio, verifiche che passeranno anche attraverso un’indagine di soddisfazione degli utenti. La casa – ha concluso – è un problema sentito da tutti; andare incontro alle esigenze di famiglie che non potrebbero permettersi un affitto alle normali condizioni di mercato è dovere dell’Amministrazione”.

Per il capogruppo di FI-Pdl Adolfo Morandi “diversi aspetti della delibera andrebbero chiariti: i 2500 alloggi sono stati gestiti fino a oggi da Acer e l’atto introduce forse alcune regolamentazioni ulteriori, nulla di più. Quindi ci sarà un pregresso in termini contabili della gestione fatta da Acer che andrebbe valutato per giudicare efficacia e efficienza. La presentazione della delibera andrebbe supportata dai numeri, quindi – ha concluso – propongo di riportare il tema in Commissione”.

Per l’Udc, Gian Carlo Pellacani si è invece associato alla richiesta della consigliera Gorrieri ricordando “a chi non era in Commissione, che le risposte sono già state date; oggi – ha continuato – stiamo solo regolamentando l’azione di un ente gestore che non può essere diverso e sul quale il Comune sta attivando ulteriori forme di controllo e di penalizzazioni nel caso non rispetti l’accordo”.

Per Eugenia Rossi di Etica e Legalità è tardi per chiedere di rimandare la delibera, “ma – ha precisato – mi allineo sulla necessità di approfondire il problema casa, dove c’è un miglioramento per quanto riguarda gestione e controllo degli alloggi Erp, ma un peggioramento della situazione generale. Ad Acer è stato messo il fiato sul collo come mai è stato fatto dalle Amministrazioni precedenti e la verifica annuale che il Comune si riserva di fare ci garantisce molto, mentre manca una legislazione di appoggio non solo a livello nazionale ma anche regionale”.

In conclusione di dibattito l’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti ha ribadito: “Non c’è alcun conferimento di alloggi, c’era un affidamento prima e tale rimane. Ad Acer chiediamo di efficientare un po’ di più, anche se sappiamo che, in seguito al sisma, nell’ultimo anno e mezzo Acer ha concentrato gli sforzi sugli alloggi dei Comuni del cratere”. Il canone d’affitto è calcolato in base a una legge regionale ed è stato un po’ aumentati nella nostra provincia perché il nostro patrimonio Erp è obsoleto e ha bisogno di manutenzione”. L’assessore ha quindi fornito alcuni dati relativi al bilancio preventivo 2013 con incassi da canoni stimati per 4,2 milioni di euro e uscite, fra spese amministrative, di manutenzione ordinaria e straordinaria, per oltre 3,7 milioni. “La differenza – ha precisato Maletti – sommata a residui, ha consentito di fare il bando per l’acquisto di nuovi appartamenti Erp per oltre 4 milioni”. Inoltre, dei 236 appartamenti vuoti al 31 dicembre scorso, 91 sono in completa ristrutturazione, mentre parte dei 145 vuoti per manutenzione ordinaria è già stata occupata.