carabinieriDa una indagine nata a seguito del decesso di un giardiniere  37enne, avvenuto nell’agosto dell’anno scorso, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Reggio Emilia sono risaliti a 3 spacciatori dediti da anni ed in modo professionale ad una sistematica, ben organizzata e fruttuosa attività di spaccio che ha visto uno dei tre essere il fornitore del reggiano deceduto per overdose il 10 agosto detto. La procura reggiana condividendo con gli esiti investigativi dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Reggio Emilia richiedeva ed otteneva dal GIP del locale Tribunale l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa per concorso in spaccio di stupefacenti nei confronti dei cittadini tunisini B.S. 25enne (fornitore del reggiano morto per overdose), M.M. 31enne e R.B. 33enne, tutti abitanti a Reggio Emilia. Nell’abitazione di quest’ultimo durante la perquisizione domiciliare i Carabinieri rinvenivano una ventina di grammi di eroina suddivisa in dosi, sequestrate unitamente ad un bilancino di precisione e due cellulari per i contatti con i clienti.

Le indagini, come accennato avviate a seguito del decesso del 37enne, si sono concentrate sulla tossicofilia della vittima essendo emerso che lo stesso la sera prima aveva assunto stupefacenti. Le indagini in prima battuta hanno condotto al 25enne S.B., noto negli ambienti con il nome di Zaccaria, il quale secondo concordanti risultati investigativi è risultato essere fornitore del defunto. Nel proseguo delle indagini i Carabinieri sono risaliti anche al fratello, R.B. e ad un terzo soggetto identificato per M.M.. I tre secondo gli esiti investigativi da circa 2 anni avevano avviato una capillare attività di spaccio che vedeva quali clienti giovani reggiani che si rifornivano di cocaina ed eroina. Centinaia le cessioni di stupefacenti documentate dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Reggio Emilia che hanno quindi refertato alla Procura reggiana gli esiti investigativi che sono stati concordati dalla Procura reggiana che ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia l’ordinanza di custodia cautelare in carcere che è stata eseguita dai Carabinieri che hanno arrestato i destinatari. Allo stato nessuno è accusato di morte come conseguenza di altro delitto per il decesso del 37enne ma è chiaro che al riguardo fervono le indagini dei Carabinieri che non si esclude possano portare presto ad una svolta.