cocaina-bolognaI Carabinieri del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Bologna hanno arrestato tre albanesi per concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto è stato eseguito qualche giorno fa (esigenze investigative hanno indotto a ritardare la diffusione della notizia) durante un servizio di controllo del territorio che gli uomini dell’Arma stavano effettuando in zona Massarenti, dove alcuni cittadini avevano segnalato alle Forze dell’Ordine di aver visto frequenti movimenti di persone sospette. La notizia si è dimostrata attendibile quando l’attenzione dei Carabinieri è stata richiamata da tre persone, di cui una alla guida di un Fiat Iveco, verosimilmente intestato a una ditta di Milano per via degli adesivi pubblicitari attaccati sulla carrozzeria, e due a bordo di una Toyota Yaris. I veicoli, dopo aver svolto alcune manovre e brevi soste tra via Manfredi e via Massarenti sono ripartiti in direzione del centro cittadino a velocità sostenuta. A quel punto gli investigatori dell’Arma, coadiuvati dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna, hanno intimato l’alt ai due conducenti e li hanno identificati.

Alla guida del Fiat Iveco c’era un 30enne di Truccazzano, con precedenti di polizia per reati contro la persona e sul sedile del passeggero un 35enne residente a Bologna, disoccupato, con precedenti di polizia per reati in materia di falsificazione monetaria, mentre alla guida della Toyota Yaris c’era un 32enne domiciliato nello stesso capoluogo emiliano e anche lui privo di una normale occupazione lavorativa. Quest’ultimo, nonostante fosse incensurato, ha cominciato ad agitarsi un po’ troppo per un normale controllo e questo ha indotto i Carabinieri a mettere in atto una perquisizione personale e veicolare che ha dato subito i suoi risultati: sotto il tappetino del lato passeggero, c’era un involucro rettangolare ricoperto da uno strato di cellophane e contenente un chilo e 150 grammi di una sostanza stupefacente del tipo cocaina. A bordo del Fiat Iveco invece, occultati nel vano merci posteriore, sono stati rinvenuti due involucri di cellophane, contenenti complessivamente 48.750 euro e una busta di plastica con all’interno 11 telefoni cellulari. L’inaspettata scoperta ha spinto i Carabinieri a proseguire la perquisizione nelle abitazioni dei due “bolognesi”.

Nell’appartamento del 32enne che l’uomo condivide con la sua fidanzata, una coetanea rumena, i militari hanno trovato, nascosti in un borsone posizionato sotto il letto della camera, 10.340 euro in contanti, suddivisi in banconote di vario taglio e appunti manoscritti relativi a somme di denaro. Presso l’abitazione del 35enne, abitato anche da una 26enne rumena, i Carabinieri hanno rinvenuto, nascosti in una busta di cartone posizionata all’interno di un mobile, 42.000 euro in contanti, suddivisi in banconote di vario taglio. La perquisizione domiciliare a casa del milanese è stata eseguita dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cassano d’Adda. All’interno dell’appartamento, i militari hanno identificato una 25enne albanese. Ispezionando i locali, sono stati rinvenuti all’interno di un mobile della stanza da letto, 6.000 euro in contanti. Nel garage, all’interno di uno pneumatico, sono stati rinvenuti due panetti ricoperti da uno strato di cellophane e contenenti 559 e 529 grammi di una sostanza stupefacente del tipo cocaina.

Su disposizione del dott. Augusto Borghini, sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Bologna, i tre albanesi sono stati associati presso la casa circondariale della Dozza.

Sono in corso ulteriori indagini per ricostruire l’articolazione del gruppo criminale e approfondire le dinamiche del traffico di stupefacenti.