poliziaPotrebbe essere questo il titolo di un bel romanzo o la descrizione perfetta della condizione in cui oggi versa la Polizia di Stato. Dopo anni di tagli lineari e inconcludenti revisioni di spesa, ispirate all’errata convinzione che tagliare potesse essere in qualche modo sinonimo di ‘risparmiare’, i cittadini oggi possono contare su una Polizia menomata, male equipaggiata e non adeguatamente formata.

Questi sono dati oggettivi che emergono a livello nazionale e locale. E’ quanto emerge anche dall’ultimo confronto semestrale tenutosi nella Questura di Modena nel mese di gennaio.

Dall’analisi dei dati emerge un’Amministrazione che non riesce a garantire un’adeguata formazione professionale e aggiornamento degli operatori, in continuo affanno, sempre alla rincorsa dell’emergenza da affrontare e dove la stessa gestione dell’attività ordinaria diventa emergenza.

A ciò si aggiunge la forte carenza di organico che genera di fatto il ridimensionamento delle competenze della Polizia di Stato sul territorio.

Ecco perché, per razionalizzare le risorse, tutte le più significative organizzazioni sindacali chiedono da tempo l’unione delle principali forze di Polizia, per meglio coordinare gli interventi di prevenzione e presidio del territorio.

In tal senso, crediamo che Governo e Parlamento dovrebbero con urgenza affrontare la riforma dei corpi di Polizia.

Non possiamo consentire che il fardello della sicurezza ricada quasi esclusivamente sui Comuni. Infatti e’ evidente che molti Sindaci, per soddisfare la richiesta di sicurezza dei cittadini e far fronte all’incapacità dello Stato di assicurarla fanno di tutto per garantire un organico delle proprie Polizie Locali adeguato, formato e ben equipaggiato. In tale direzione va infatti la decisione del consiglio comunale di Modena, che ha dato il via libera alla proposta di dotare gli agenti di Polizia Municipale di giubbotto antiproiettile sottocamice, di guanti antitaglio ed occhiali protettivi.

Ciò, purtroppo, non avviene anche per la Polizia di Stato. Gli operatori della volante tutti i giorni impegnati nel controllo del territorio, hanno una dotazione scarsa ed inadeguata al compito svolto, e molto spesso sono costretti ad autotassarsi per l’acquisto di dotazioni individuali che lo stato non fornisce, con la speranza che qualche superiore gerarchico pignolo e scrupoloso non contesti l’uso di tali dotazioni ed avvii anche un procedimento disciplinare.

E’ emblematico che solo oggi e solo in tre città, sia partita “la sperimentazione scientifica” di strumenti di dissuasione ed autodifesa per il personale impiegato nei servizi di controllo del territorio, quando tali strumenti sono già da diversi anni in dotazione alle pattuglie delle Polizie Locali.

Cosa dire invece del parco auto scarso ed inidoneo a garantire gli standard minimi di sicurezza, sia per gli operatori che per la cittadinanza? Le poche autovetture impiegate nel servizio di controllo del territorio sono oramai prossime alla rottamazione.

Succede anche che gli operatori della sala operativa della Questura di Modena sono costretti a lavorare senza l’ausilio di sistemi informatici di gestione degli interventi, come il sistema S.C.T. che ad oggi risulta inutilizzabile da circa 3 mesi.

Non vogliamo essere catastrofici, stiamo solo rilevando la vera realtà e non la realtà verosimile che tutti i giorni i Prefetti e Questori di tutta Italia forniscono ai cittadini.

In psicologia il meccanismo difensivo che porta a nascondere la diagnosi al malato morente si chiama ‘ la congiura del silenzio ’ e non è altro che il frutto dell’errata convinzione che pronunciare la diagnosi significhi uccidere il malato. Questo è stato il meccanismo utilizzato anche dall’attuale Prefetto della nostra provincia, il quale dichiarando, in una seduta straordinaria del Consiglio Comunale dedicato alla “Sicurezza sul Territorio”, che gli organici delle forze dell’ordine (e quindi anche della Questura di Modena) sono dal punto di vista tecnico “ADEGUATI”, non ha voluto pronunciare la diagnosi, negando al malato anche l’ultimo barlume di speranza di guarigione.

Il nostro biasimo va a chi crede che la delocalizzazione della gestione della sicurezza dei cittadini sia la soluzione ottimale, e STA CONSENTENDO IL FALLIMENTO DELLA POLIZIA DI STATO.

(La Segreteria Provinciale Silp per la Cgil Modena)