Berlusconi, nel 2013, in campagna elettorale promise l’abolizione dell’IMU prima casa, mentre tutto il mondo produttivo (aziende e sindacati) chiedeva di ridurre il costo del lavoro. Il Governo Letta dovette inventarsi, per avere la fiducia di Berlusconi, l’azzeramento dell’IMU prima casa per il 2013 e una nuova tassa, la TASI, per il 2014.

Tutti poi conoscono la spaccatura del PdL, con Berlusconi che uscì dal Governo mentre Alfano ci rimase, nell’impossibilità però di cambiare linea sull’IMU prima casa. Risultato: un tentativo goffo e incoerente per cancellare da una parte l’IMU prima casa (presente in tutta Europa) e dall’altra di far quadrare i conti con la TASI. Facendo pagare lo sconto sulla prima casa alle attività produttive e alle seconde case.

A Spilamberto nel 2014 (come Castelnuovo Rangone), secondo i calcoli del Ministero dell’economia, la tassazione su prime case e terreni agricoli diminuirà di 250.000 euro e aumenterà la tassazione sugli altri fabbricati di 280.000 euro. Inoltre aumenterà la tassazione sui capannoni di 200.000 euro.

Il risultato per le casse del comune sarà però identico al 2013, mentre i cittadini e le aziende spilambertesi pagheranno 250.000 euro in più che serviranno allo Stato per riequilibrare il pasticcio ICI-IMU degli ultimi 2 anni.

Il Comune di Spilamberto, in linea con quanto già deciso a Modena e coordinandosi con gli altri comuni dell’Unione Terre di Castelli, ha deciso di non introdurre una terza imposta, ovvero tutti i cittadini e le aziende continueranno a pagare al massimo due imposte: TASI e rifiuti (TARI) i proprietari di prime case e IMU e Rifiuti (TARI) i proprietari di altri fabbricati.

In questo modo si evita anche di far pagare agli inquilini il 10% della TASI e si lascia alle aziende solo l’IMU, che è deducibile al 20%.

(Francesco Lamandini, Sindaco di Spilamberto)