confagricoltura-bassa-modSono cominciate ieri, lunedì 17 marzo, a partire dalla zona di Mirandola, San Felice e Finale Emilia, le riunioni di zona di Confagricoltura Modena, un momento di confronto tra la sede centrale e i diversi uffici che operano sull’intero territorio provinciale, che coinvolgerà tutti gli associati. Tra i temi trattati, uno spazio significativo verrà riservato alla questione fiscale, al centro del dibattito anche nelle Giornate Agricole Modenesi dello scorso 14 marzo.

«Come emerso venerdì scorso al Baluardo – spiega la presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi – la mancanza di una politica agricola nazionale ci penalizza e ci fa perdere competitività nei confronti dei nostri concorrenti europei. L’agricoltura è il cardine di un settore, l’agroalimentare, trainante per l’economia nazionale. Trovo assurdo che non esista una regia nazionale in un settore così importante, il “governo del fare” deve urgentemente mettere ordine al comparto con scelte concrete e definitive, e leggi durature. Una provincia come Modena, che in questi due anni ha dovuto affrontare calamità eccezionali come il terremoto e l’alluvione, ha bisogno di punti fermi, anche dal punto di vista fiscale. L’alluvione – continua Bergamaschi – sembra venga gestita nello stesso modo del terremoto, con rinvii e nessuna certezza. Gli imprenditori sono esasperati, perché non sanno quando e quanto dovranno pagare: con queste premesse programmare diventa impossibile. Secondo noi, i rinvii non sono dei successi e mi meraviglio di chi li ritiene tali. Chiediamo a Roma quella stabilità che è mancata in questi anni, una stabilità necessaria a chi vuole fare impresa».