MaiPiuMartiriFiscoPaolo Gottarelli, medico chirurgo fondatore del Movimento Italiano Lavoratori Uniti, aderente alla RETE SI Salviamo l’Italia, scende in campo: a Bologna il 28 marzo un evento dedicato ai Martiri del fisco e al lancio di iniziative di disubbidienza civile organizzata e pacifica. “Le priorità? Abbassare le tasse e umanizzare Equitalia”.

 

Nel 2013 sono stati 149 i suicidi legati a motivi economici: il 40% nell’ultimo quadrimestre. Nel 2014, nel solo mese di gennaio, oltre 35. Un suicidio ogni 2 giorni e mezzo e uno su due è un imprenditore. Un dato impressionante che secondo Paolo Gottarelli, Presidente del Movimento Italiano Lavoratori Uniti, tra i portavoce della RETE SI Salviamo l’Italia “porta ancora una volta alla luce l’immobilismo di una classe politica complice e totalmente impazzita, che non sa governare soprusi e barbarie, che ha generato una situazione di Stato di polizia tributaria, di terrore e di gesti estremi a causa di un fisco oppressivo.

Lo Stato – aggiunge Gottarelli – , che ha sulle spalle famiglie distrutte, diminuzione di posti di lavoro e perdita di contribuenti, è obbligato a creare, nel più breve tempo possibile, tutte le strategie per consentire al cittadino in difficoltà non solo la sopravvivenza personale e dell’attività, ma anche la sopravvivenza come, appunto, contribuente”.

Il 28 marzo a Bologna la manifestazione Mai più martiri del fisco sarà teatro di nuove proposte di lotta e di disobbedienza civile, organizzata e pacifica, come nel passato fecero, ad esempio, Gandhi per l’emancipazione indiana, Martin Luther King per i diritti civili dei neri americani e Don Lorenzo Milani a favore dell’obiezione di coscienza contro il servizio militare. La disobbedienza civile, come la storia ci racconta, diviene un obbligo quando lo Stato “esce dai binari”. Non è pertanto un atto incivile, ma bensì nobile come i valori che ne stanno alla base, e spesso riconosciuto ed accettato positivamente dai posteri. “Dobbiamo forse piegarci a uno Stato i cui imprenditori si uccidono strozzati dai troppi e tardivi debiti della stessa Pubblica Amministrazione, che sequestra o confisca i beni perché equipara l’evasione alla criminalità organizzata, in cui la pressione fiscale sui profitti di impresa è ormai al 68,5% e in cui vige un situazione di Stato di polizia tributaria, di gesti estremi a causa di un fisco impazzito?” commenta Gottarelli.

E aggiunge: “Quello che pretendiamo dal nuovo Governo è un totale ripensamento del ruolo e delle modalità di organizzazione del sistema fiscale nella nostra società, maggiore equità, capacità redistributiva, accessibilità per i cittadini, sburocratizzazione e soprattutto una umanizzazione immediata di Equitalia: la barbaria dell’inasprimento della sanzione del 60% del debito residuo più l’8% di aggio che l’ente applica a chi fatica a pagare perché già strozzato dalla crisi va abolita. Gli imprenditori continuano a togliersi la vita e volgiamo un appello a Renzi: la legge Le consente, come Presidente del Consiglio, di attuare un provvedimento di emergenza, perché dunque non lo attua fermando queste tragedie?

Va in questo senso ricordato che la riforma della riscossione dello scorso anno non ha risolto innanzitutto il nodo fondamentale del problema: l’incapacità del fisco di distinguere tra chi non può e chi non vuole pagare, con il risultato di applicare gli stessi metodi coercitivi, che possono risultare fatali ad una piccola impresa o al bilancio di una famiglia, ma del tutto inefficaci nei confronti di società e grandi contribuenti, che sono spesso abili nel rendere introvabili le liquidità ed i beni.

“Vanno messi in atto nell’immediato una serie di semplici e logici provvedimenti che sfuggono alla “partitocrazia”, ormai staccata dal comune sentire dei cittadini e completamente auto-referenziata – aggiunge Gottarelli – come il “comportamento virtuoso” che prevede una pressione fiscale sul lavoro tra il 25 e il 28%” (attualmente la pressione fiscale effettiva in Italia, cioè il peso fiscale che grava sui contribuenti in regola, si attesta al 55% del Pil – dati Ufficio Studi di Confcommercio). Tutti i cittadini, a queste condizioni, saranno indotti a non rischiare pesanti sanzioni e, in ogni caso, potendo detrarre le spese documentate, renderanno inutile quel sistema di polizia fiscale ulteriormente potenziato, in quanto spese ed introiti saranno alla luce del sole.

“Proponiamo inoltre – commenta Gottarelli – , nuove aliquote fiscali in linea con quelle ad esempio dell’Austria, della Svizzera, della Croazia o dell’Istria, paesi che stanno attirando proprio per la loro più giusta fiscalità tante nostre aziende, e l’istituzione delle Agenzie delle Uscite sotto il controllo della Corte dei Conti o di altro ente sopra le parti. Si tratta un dovere che lo Stato deve ai cittadini, che devono sapere con esattezza come viene speso il frutto dei loro sacrifici lavorativi”.

Una norma che va totalmente riscritta è quella che vede l’evasione fiscale, nel corso degli ultimi anni, concepita dallo Stato come una vera e propria criminalità organizzata, mentre il cittadino o l’imprenditore si trovava solamente impossibilitato a fare fronte a una tassazione insopportabile. Questa associazione fuorviante tra evasione e mafia o criminalità organizzata, ha fatto sì che il legislatore estendesse e applicasse impropriamente ed arbitrariamente tutti i mezzi adottati per le misure antimafia, tra cui preventive come sequestri e confische. “Risulta chiara la sproporzionalità degli strumenti utilizzati di fronte non a delinquenti, bensì a categorie di lavoratori che hanno come unica colpa l’impossibilità di pagare tasse inique“, commenta Gottarelli.

All’evento di venerdì 28 marzo, che si svolgerà alle ore 19 presso il Novotel Bologna Fiera di Via Michelino, parteciperanno economisti e giornalisti delle più importanti testate nazionali e politici di Governo e di opposizione. Il Professor Nicola Ferrigni, sociologo e Direttore di Link Lab, Laboratorio di ricerca sociale dell’Università Link Campus, presenterà una ricerca sui suicidi per motivi economici.

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Il Movimento Italiano Lavoratori Uniti (Milu) è una forza politica apartitica che promuove, come dice il nome stesso, una nuova e più moderna definizione di chi sono i lavoratori nella nostra società e che intende stimolare la nascita di energie nuove, idee e soluzioni efficaci per invertire velocemente una ormai inevitabile tendenza al collasso economico e sociale. Al centro del suo impegno politico vi è quel processo di rinnovamento che tutti i cittadini ormai auspicano, legato al superamento di una burocrazia asfissiante che ingessa ogni tipo di iniziativa, al raggiungimento di un costo del lavoro adeguato, alla competitività intraeuropea e mondiale, a una nuova riforma fiscale che premi il reddito da lavoro anziché opprimerlo, alla creazione di un ente appositamente preposto al controllo della spesa pubblica (che potrebbe essere definito Agenzia delle Uscite) e ancora a una riforma delle Camere e dei poteri delle alte cariche dello Stato, in un’ottica di snellimento della fase legislativa ed attuativa. Sito web: www.movimentoitalianolavoratoriuniti.it

La RETE SI Salviamo L’Italia nasce dalla sinergia di oltre trenta di associazioni di categoria e movimenti, che aggrega 100 esperti in rappresentanza di 1,5 milioni di imprese con 6 milioni di lavoratori. Obiettivo avere una voce unica, come forze produttive del Paese a rappresentanza di milioni di imprenditori, liberi professionisti e lavoratori, per contribuire, attraverso proposte di legge attuabili, al risanamento dell’Italia e al rilancio dell’economia. Sito web: www.retesi.org