“Una ciclabile che nessuno vuole – afferma Luca Ghelfi (Ncd) – pensata male, che l’amministrazione vuole realizzare alla chetichella, come sta facendo con Piazza Roma pedonalizzata, senza aver trovato soluzioni sensate al parcheggio nell’area. Ancora una volta si procede per tentativi e soprattutto tanti errori. Ma senza la capacità di riconoscerli. Se prima del 2009 talvolta qualcuno si faceva cogliere dal dubbio, adesso che non c’è in ballo la rielezioni, ecco che i cantieri partono senza nessuna condivisione con la città, senza valutare l’impatto sul tessuto economico, e sui residenti, privati degli ultimi parcheggi senza le righe blu. A meno che non si pensi che anche da via emilia est si debba andare al Novi park a parcheggiare, magari di sera, in una zona che i recenti fatti di cronaca hanno raccontato come sia frequentata. Qui non si tratta del partito del no a priori: sono solo i commercianti che tentano di vivere e sopravvivere dando un servizio col loro lavoro: In piazza Roma, come sulla via Emilia. Come sempre ci si ricorda di loro con la Tares, meno quando c’è da capire l’impatto delle opere sul loro lavoro. In quel caso, meglio ignorarli. Questa la lezione di 10 anni di giunta Pighi”.
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Circa il Museo Pavarotti: “L’idea è buona, e da tanto si chiede che la città ricordi uno dei suoi rappresentanti più famosi – afferma Ghelfi – il fatto che lo si faccia proprio a 2 mesi dalle elezioni, dopo che per anni si è ignorata la questione, risulta quanto meno sospetto. Ma comunque speriamo che la faccenda funzioni: soprattutto perché in questi anni i progetti lanciati nel mucchio, mai eseguiti, o eseguiti male come il Mef, sono fin troppi. Dunque il dubbio coglie: sarà in grado la classe politica che ci governa da decenni, di valorizzare un tale patrimonio? Il passato direbbe di no. Dunque speriamo che siano altri a prendere in mano la questione, con l’aiuto degli elettori”.
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In merito all’Istituto Sigonio: “In origine fu un contro soffitto che cadde in testa ad una studentessa, ora di nuovo problemi di tenuta. Come ci spiegherà il Comune cosa sta accadendo? E soprattutto come renderà ragione delle affermazioni del giorno dopo il precedente episodio, tese a minimizzare? Infine, se quando il denaro c’era, fosse stata costruita la tanto promessa nuova sede, oggi saremmo a discutere di altro, e non nell’attesa di sapere se il Governo Renzi avrà fondi sufficienti per fare quanto questa giunta promette da sempre. Per ora ciò che ci rimane è un istituto al quale i genitori affidano i figli, e dove però non si sentono poi tanto sicuri nel farlo”.

