La cooperazione ha reagito meglio di altre forme imprenditoriali alla pesante crisi economica che negli ultimi anni ha colpito tutti i più importanti settori produttivi e anche le cooperative culturali, turistiche e sportive hanno confermato questo trend: lo ha dichiarato Lanfranco Massari, confermato alla presidenza di FederCultura Turismo Sport di Confcooperative Emilia Romagna, in occasione dell’Assemblea regionale svoltasi oggi a Bologna.
“Nel quadriennio 2008/2012 – ha sottolineato Massari – sono aumentati fatturato (+2,2%) e addetti (+12%) della nostra Federazione, che rappresenta cooperative attive nel turismo, nella valorizzazione, conservazione e fruizione del patrimonio artistico-culturale, nello spettacolo e nello sport”.
In uno scenario regionale che da giugno 2008 a giugno 2013 ha visto la perdita di 63.500 posti di lavoro, queste imprese hanno dimostrato di essere anticicliche, resistendo alla crisi, e per questo si candidano a costruire la ripresa partendo dallo sviluppo dei territori locali. Ma come si può uscire da questa difficile congiuntura e ripartire? Secondo il presidente di FederCultura Turismo Sport non ci sono dubbi: “occorre puntare sulle nostre ‘materie prime’ che in Emilia Romagna sono rappresentate in particolare dal patrimonio culturale, storico e naturalistico, dalle eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche, da un sistema di accoglienza e organizzazione dei servizi davvero esemplari. “Affinché questi ‘giacimenti’ possano diventare il motore della ripresa – ha dichiarato Massari – è indispensabile che le istituzioni mettano a punto un’apposita politica per la promozione culturale ed il turismo, uno dei comparti economici più importanti dell’Emilia Romagna”.
In questi anni il sistema di governance del turismo regionale, regolato dalla Legge 7/98, ha potuto progredire grazie alla collaborazione tra pubblico e privato ed alla relazione tra imprese private per la promo-commercializzazione dei prodotti sui mercati. “Ciò nonostante – ha ricordato Massari – il settore presenta alcune criticità quali la debolezza del sistema imprenditoriale per le ridotte dimensioni aziendali, la scarsa capacità di innovazione e il rapporto qualità/prezzo. Per superare questi ostacoli è necessario aggiornare l’impianto normativo per ottenere un moderno sistema di organizzazione del turismo regionale. “Le imprese cooperative – ha aggiunto il presidente di FederCultura Turismo Sport – incoraggiano quindi la Regione e l’Assessore al Turismo a riprendere e accelerare il percorso di riforma della Legge 7/98 affinché cultura e turismo possano diventare volano per la ripresa”.
“Alla Regione e agli Enti locali – ha concluso Massari – chiediamo meno policentrismo, più valorizzazione delle vocazioni ed eccellenze territoriali come leve di sviluppo locale, maggior coordinamento dei sistemi territoriali integrati, più coraggio nelle scelte strategiche d’innovazione competitiva, maggiore concertazione e sussidiarietà verticale ed orizzontale”. Richieste legittime in quanto il comparto, come ha ricordato anche l’Assessore regionale alla Cultura e Sport, Massimo Mezzetti, in Emilia Romagna conta quasi 32.000 imprese e circa 78.000 addetti, che salgono a quota 1.400.000 a livello nazionale (5,5% del PIL).

“Gli investimenti realizzati dagli Enti Pubblici e dal Governo in questo settore – ha proseguito Mezzetti – sono però decisamente inferiori al suo valore oscillando tra lo 0,16 e lo 0,18% dei bilanci”. “Un paradosso – ha concluso l’Assessore – in quanto in questi anni difficili il settore della cultura e della creatività ha registrato una seppur leggera crescita dell’occupazione. E a questo proposito, l’uscita dalla crisi sarà più rapida ed efficace se si saprà investire nei comparti dell’ambiente, del welfare e, appunto, della cultura. Settori in cui però il nostro Paese non solo non sta investendo, ma addirittura sta diminuendo le risorse disponibili”.
L’importanza del turismo e della cultura è stato ricordato anche dall’Assessore all’Economia e Promozione della Città di Bologna, Matteo Lepore, che ha sottolineato come anche sul territorio bolognese le imprese del settore hanno registrato una crescita anche nel periodo della crisi. “Alla luce di questo andamento – ha aggiunto Lepore – occorre investire sulla promozione della cultura tecnica e di quella umanistica che possono costituire la ‘benzina’ per la ripresa”. “A tale proposito – ha concluso Lepore – il Comune di Bologna nei prossimi anni investirà 3 milioni di euro l’anno per la promozione internazionale del territorio”.
Concludendo i lavori dell’Assemblea, il direttore di Confcooperative Emilia Romagna, Pierlorenzo Rossi, ha affermato che la cooperazione è una forma imprenditoriale che può offrire valide opportunità di occupazione ai giovani e per le Istituzioni può costituire un importante veicolo per la valorizzazione del territorio.