Gian-Carlo-Muzzarelli“Dobbiamo costruire un’alleanza dei territori per dare a tutti una rappresentanza nella nuova Unione provinciale dei Comuni, ma nel frattempo l’invito è a fare e a fare funzionare le Unioni comunali”. Lo ha affermato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli intervenendo all’incontro con tutti i sindaci modenesi promosso dalla Regione per fare il punto sul riordino istituzionale. “E’ un percorso avviato ma da costruire insieme”, ha affermato la vice presidente della Regione Simonetta Saliera sottolineando l’importanza del rafforzamento del livello delle Unioni comunali e della costruzione dell’Unione provinciale dei Comuni come soggetto di area vasta che “deve essere politicamente forte per garantire un corretto rapporto con le altre aree del territorio regionale, con la Città metropolitana di Bologna, per esempio, e con Reggio Emilia”.
La vice presidente della Regione, inoltre, ha invitato i sindaci “strutturare le Unioni comunali, superando le difficoltà che si possono incontrare, in modo da creare un sistema sempre più integrato tra Unioni comunali e Unioni provinciali che, senza sovrapposizioni di funzioni e deleghe, possa garantire di ridurre la burocrazia e di utilizzare al meglio le risorse”. Per Saliera, infatti, la Regione, che trasferisce 47 milioni di euro all’anno a Province e Unioni, si rapporterà con sempre maggiore frequenza con le Unioni provinciali e con le Unioni comunali, non con i singoli Comuni.
Il sindaco Muzzarelli ha ricordato come in vista dell’elezione del Consiglio dell’Unione provinciale, in programma il 27 settembre, sia già stato avviato un coordinamento con i sei Comuni capodistretto (Carpi, Sassuolo, Mirandola, Vignola, Castelfranco e Pavullo) e un gruppo tecnico che dovrà essere in grado di offrire alla Regione un contributo di proposte nell’ambito del processo di riordino istituzionale. “Insieme dobbiamo individuare gli obiettivi – ha spiegato Muzzarelli – e suggerire alla Regione a che livello sia più efficace ed efficiente svolgere una determinata funzione: alcune cose dovranno rimanere nella dimensione regionale, altre dovranno essere attribuite alle Unioni dei Comuni, per alcune la dimensione ideale è quella provinciale. E’ il caso, per esempio, della promozione del territorio per Expo o della stazione unica appaltante”.