Il centro studi Confimi prevede per il 2015 una crescita compresa fra lo 0,8% e l’1,1. “La crescita per il mondo industriale sarà dettata una volta di più dall’esportazione – commenta il presidente Gorzanelli – situazione favorita dalla svalutazione dell’euro a seguito dell’immissione di liquidità voluta da Draghi con l’operazione del Quantitative Easing”. E, coincidenza ancora più favorevole, evidenzia Gorzanelli “La svalutazione sarà accompagnata da un calo dei costi energetici, dovuto al crollo del prezzo del petrolio,  mitigato, però, dal rapporto euro/dollaro, moneta quest’ultima che guida le quotazione dell’energia”. Prosegue il presidente “Un segnale positivo potrà arrivare da un rilancio del consumo interno favorito dal risparmio energetico che dovrebbe attestarsi intorno al 20%”.

“Crescita zero per l’occupazione – continua Gorzanelli – in quanto il passaggio a tempo indeterminato dei vecchi contratti a termine in scadenza non crea sostanzialmente aumento dell’occupazione. Inoltre gli investimenti in innovazione nelle industrie manifatturiere non incentiveranno nuove assunzioni” E conclude “Ora attendiamo l’utilizzo rapido delle nuove norme contenute nel Jobs Act e degli incentivi previsti dalla Legge di Stabilità per  uno sperato  incremento dell’occupazione. Non dimentichiamo però che il principale freno per l’industria manifatturiera italiana resta sempre una tassazione eccessiva sulle componenti  essenziali del costo del lavoro insieme ai troppi oneri impropri che gravano sulle imprese”.