MEFUn incontro che nel padiglione principale del MEF viene riproposto attraverso un emozionante filmato che, trasmesso con 19 multiproiettori, avvolge completamente il visitatore accompagnandolo, con l’emozione della musica e della storia, tra le più belle Ferrari di ogni epoca. Al Museo Enzo Ferrari di Modena, fino a febbraio 2016, si potrà ammirare l’omaggio a Luciano Pavarotti. Le immagini giocano sulle affinità dei due personaggi: la terra d’origine, il successo ai mondiali, i tifosi e gli ammiratori, i riconoscimenti internazionali. Gli occhiali scuri per Ferrari, il foulard e il Borsalino per Pavarotti…

L’antica officina di Alfredo Ferrari, padre di Enzo,  è oggi diventata il Museo dei Motori: tra modelli di auto da corsa delle diverse epoche sono esposti anche motori di varie tipologie, dai piccoli due, quattro e sei cilindri ai classici dodici, dagli otto cilindri ai turbo fino ai motori di F1. In ogni area filmati che permettono di capire i requisiti e le caratteristiche di quelli che sono sempre stati considerati, a giusta ragione, il cuore delle automobili Ferrari.

Ferrari-Pavarotti

“Vedere le più belle Ferrari di ogni epoca con l’accompagnamento della musica di Luciano Pavarotti significa ripercorrere il senso di molte delle motivazioni per cui il nome di Modena è noto nel mondo”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, oggi all’inaugurazione della mostra-omaggio dedicata dal Museo “Enzo Ferrari” ai due illustri figli della Ghirlandina.

“Questo straordinario percorso dedicato alle eccellenze del nostro territorio – ha detto Bonaccini -, ci rende fieri e ha la capacità di richiamare turisti da ogni parte del mondo. Passione, tradizione e grande capacità di innovare sono i nostri marchi di fabbrica – ha concluso il presidente –, qui interpretati ai massimi livelli: continueremo a supportare queste espressioni di qualità valorizzandole sempre meglio nell’interesse della regione e dell’intero Paese, in un momento in cui il circuito dell’Expo si avvia a porre sotto i riflettori i nostri gioielli più scintillanti”.