carani_ev-okIl Comune di Sassuolo ha inviato, nella giornata di oggi, due lettere alla proprietà del Teatro Carani con la quale si comunica la disdetta del contratto d’affitto e, al tempo stesso, si ribadisce la volontà di incontrare la proprietà affinché la città di Sassuolo possa avere nuovamente a disposizione lo storico teatro. La ravvicinata scadenza del contratto di affitto, che terminerà a luglio di quest’anno e i tempi di esecuzione dei lavori di ripristino, variabili da un minimo di 60 ad un massimo di 120 giorni, che non consentono la riapertura per la stagione teatrale programmata, unitamente all’entità dell’importo stimato per la realizzazione degli interventi di manutenzione straordinaria urgenti e indispensabili per consentire la conduzione dell’azienda, rendono un atto dovuto ed indispensabile la rescissione anticipata ex art.9 del contatto di affitto d’azienda Rep. 19760/2012, già a far data dal 01.03.2015.

Cscarani“Alla fine di Ottobre, a seguito della caduta di una porzione del controsoffitto in galleria – afferma il Sindaco di Sassuolo Claudio Pistoni – sono intervenuti i Vigili del Fuoco che, nella relazione pervenuta il 25 ottobre, hanno dichiarato il teatro inagibile sino ad una perizia statica ed all’esecuzione delle opere di assicurazione un ripristino. Sempre il 25 ottobre, il Prefetto di Modena, ha inviato un telegramma in cui mi invitava a “immediati provvedimenti interdittivi dell’attività, assumendo ogni altro atto finalizzato alla tutela della pubblica e privata incolumità”; per questo, immediatamente, ho firmato l’ordinanza d’inagibilità del teatro.

Abbiamo affidato l’incarico di una perizia tecnica allo Studio Fornaciari di Sassuolo che ha stimato in minimo 100.000 , massimo 140.000 euro le spese da sostenere per ripristinare il teatro, con tempi di restauro che variano dai 60 ai 120 giorni.

Il contratto d’affitto in essere con la proprietà – prosegue il Sindaco – scadrà a Luglio e, se sistemassimo ora il teatro, termineremmo i lavori proprio nell’imminenza della scadenza spendendo inutilmente denaro pubblico per affittare un locale in cui non si può svolgere una stagione teatrale. Per questo motivo la disdetta del contratto è un atto obbligato e dovuto nei confronti della cittadinanza.

Rimaniamo assolutamente disponibili, però, a sederci ad un tavolo con la proprietà per concordare tempi e modi di un nuovo contratto.

Per questo motivo, contestualmente alla disdetta del contratto, abbiamo inviato anche la lettera in cui rinnoviamo alla proprietà l’invito ad un incontro, incontro che era già stato fissato ma che, dopo l’inagibilità, è stato fatto saltare dalla proprietà: da parte dell’Amministrazione comunale, come ribadito in più di un’occasione anche in Consiglio Comunale, c’è la forte volontà affinché il teatro Carani continui a svolgere anche negli anni a venire il proprio ruolo culturale, sociale e ricreativo. Siamo disposti a trattare a 360 gradi, tanto che nei giorni scorsi ho contattato l’Assessore Regionale alla Cultura Massimo Mezzetti, viste le note difficoltà di bilancio del Comune, per capire se all’interno dei bandi regionali che usciranno già nel 2015 esiste la possibilità di ottenere contributi”.

La perizia tecnica affidata dal Comune di Sassuolo, infatti, ha evidenziato quanto segue:

“Il soffitto in tavellonato rappresenta il punto di maggior pericolosità dell’edificio in fase di uso ordinario in quanto le fessurazioni presenti indicano movimenti diversi tra le parti che possono determinare il distacco di porzioni in cotto dalla “nervatura” in calcestruzzo con tondo in acciaio. E’ evidente che tale situazione può rapidamente degenerare alla presenza di evento sismico in quanto le sollecitazioni orizzontali, tipiche del fenomeno, non risultano compatibili con la tipologia del soffitto assenza di resistenza alle azioni orizzontali per la frammentazione di elementi incoerenti tra loro) per cui potrebbe perdersi il collegamento tra i diversi elementi che lo costituiscono dando origine a crolli delle porzioni in cotto. Per tale motivo l’intervento dovrà assicurare il sostegno degli elementi anche in presenza di eventi eccezionali a prescindere dall’attuale schema adottato per il vincolo alle strutture portanti e dei collegamenti tra i vari elementi.

Nelle note che seguono si sviluppano due metodologie di intervento, entrambe basate sul fissaggio delle attuali strutture in cotto e calcestruzzo alle capriate attraverso l’utilizzo di rete in fibra di vetro: la prima prevede il fissaggio operando dall’estradosso mentre la seconda pone la fibra ad intradosso delle tavelle.

Entrambi gli interventi si prefigurano quali di opere di manutenzione straordinaria in quanto relative a modifiche necessarie per consolidare elementi del fabbricato in funzione di situazioni di crisi degli elementi stessi e per adeguamento alle attuali normative che prevedono nuove situazioni di carico (nuova classificazione sismica del territorio nazionale).

Nel primo caso si ottiene un fissaggio per adesione operando con personale da sopra il controsoffitto (in sicurezza con tavole in legno poste sulla catena in calcestruzzo della capriata ed utilizzando imbragature vincolate alla capriata stessa) con minori costi di intervento rispetto la seconda che prevede la stesura della rete ad intradosso previa rimozione dell’intonaco operando in sicurezza su ponteggio da realizzare all’interno della sala. La seconda tecnica, realizzabile solo se l’asportazione dell’intonaco risulta praticabile senza provocare danni eccessivi alle tavelle, garantisce una più completa protezione anche per distacchi più minuti in quanto la rete a maglia fitta ne impedisce la caduta.

Entrambe le proposte di intervento prevedono la realizzazione di un sostegno delle tavelle in cotto attraverso una maglia continua in fibre in vetro fissata alle strutture portanti delle capriate ottenendo una struttura flessibile e deformabile ma in grado di garantire il sostegno dei diversi elementi impedendone la caduta anche in caso di eventi sismici…”

Costo dell’intervento da estradosso: euro 100.000; tempi di esecuzione: 60/90 gg;

Costo dell’intervento da intradosso: euro 140.000; tempi di esecuzione 90/120 gg.

La relazione dell’ing.Fornaciari, da ultimo, precisa che “….all’interno di una messa in sicurezza del controsoffitto della sala, si rende necessario un controllo della statica del pesante lampadario sospeso al centro della sala che deve offrire le necessarie garanzie ai carichi statici ordinari ed agli eventi eccezionali, tenuto conto che l’inserimento in zona sismica del comune di Sassuolo risale alle norme tecniche del 2003”.