Inaugurazione di due piazze, dedicate a Peppino Impastato e Marco Biagi, e del presidio Libera San Lazzaro-Ozzano. Un mese di iniziative che prende avvio il 6 marzo con “Legalmente contagiosi”, incontro a Conserve Italia tra il presidente di Libera Don Luigi Ciotti e gli studenti degli istituti superiori sanlazzaresi e si conclude il 27 con il Consiglio comunale straordinario dedicato alla figura del giuslavorista bolognese, assassinato nel 2002. Il sindaco, Isabella Conti: “La vita di Peppino impastato, l’esperienza di Libera, così come quella dei tanti uomini, giornalisti, magistrati, cittadini coraggiosi che hanno rischiato e spesso perso la vita per la mafia non deve essere solo un simbolo, ma la testimonianza vissuta di come si può e si deve combattere il fenomeno mafioso in tutte le sue forme, a tutte le latitudini. La mafia ci riguarda. La mafia, con l’impegno civile, il ‘contagio’ positivo di pratiche quotidiane a partire dalle giovani generazioni, si può sconfiggere. Questo è il senso profondo che vogliamo dare alla Primavera della legalità sanlazzarese”.

 

“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà”. Sono le parole di Peppino Impastato, giornalista, attivista e poeta, ucciso dalla mafia nel 1978.

Dalla lotta alla criminalità organizzata al riconoscimento per chi ha speso – e perso – la vita al servizio dello Stato e dell’interesse pubblico. Questa la scelta della Giunta comunale di San Lazzaro che, dal 6 al 27 marzo, propone la “Primavera della legalità”, un ampio calendario di iniziative dedicate al tema della legalità, la prima delle quali vedrà, venerdì 6 marzo, l’arrivo in città del presidente di Libera Don Luigi Ciotti, che incontrerà gli studenti delle scuole e inaugurerà la nuova piazzetta Peppino Impastato.

Già dalla mattinata, alle ore 10, Don Ciotti incontrerà, nella Sala Conferenze di Conserve Italia (via Paolo Poggi 11), gli studenti degli istituti superiori sanlazzaresi Mattei, Majorana e Fermi. Titolo dell’incontro, “Legalmente contagiosi – Esercizi di corresponsabilità per promuovere un’educazione alla legalità”, a significare di come la lotta alla mafia sia, prima di ogni altra cosa, un atteggiamento culturale, che si impara e si pratica nella vita di tutti i giorni. A seguire, l’inaugurazione della nuova piazzetta Impastato, posta all’incrocio tra via Salvo d’Acquisto e via Caselle, alla presenza di Don Ciotti, del sindaco di San Lazzaro Isabella Conti e dell’assessore al Welfare con delega alla Legalità, Giorgio Archetti.

“Scriveva il giudice Giovanni Falcone che una delle caratteristiche più subdole del fenomeno mafioso è quella di portare le persone a chiedere come favore ciò che altrimenti spetterebbe loro come diritto”, sottolinea il sindaco di San Lazzaro, Isabella Conti. Un fenomeno che, in questi termini, non ha quindi né riferimenti geografici – troppo comodo, ed anche smentito dai fatti, considerare la mafia come un fenomeno circoscritto ad alcune regioni o territori – né connotazioni sociali. “La vita di Peppino impastato, l’esperienza di Libera, così come quella dei tanti uomini, giornalisti, magistrati, semplici cittadini coraggiosi che hanno rischiato e spesso perso la vita per la mafia – sottolinea ancora Conti – non deve essere, da questo punto di vista, solo un simbolo, ma la testimonianza vissuta di come si può e si deve combattere il fenomeno mafioso in tutte le sue forme, a tutte le latitudini.

La mafia ci riguarda. La mafia, con l’impegno civile, il “contagio” positivo di pratiche quotidiane a partire dalle giovani generazioni, si può sconfiggere. Questo il senso profondo della Primavera della legalità sanlazzarese che, dopo l’incontro con Don Ciotti e l’inaugurazione della piazza, vede nella stessa giornata del 6 marzo (Mediateca, via Caselle 22, ore 21) la proiezione del film “I Cento Passi”, una pellicola che ha avuto il pregio di riportare specialmente tra le giovani generazioni la storia di Peppino Impastato e, più in generale, un pezzo di storia d’Italia a lungo taciuto anche per le connivenze (altra caratteristica subdola del fenomeno mafioso) tra la mafia e lo Stato, tra la criminalità organizzata ed il potere politico ed economico.

Quindi, sabato 7 marzo, di nuovo in Mediateca con “100 passi verso il 21 marzo tra San Lazzaro e Ozzano”, primo appuntamento in vista della ventunesima giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che vedrà l’inaugurazione del presidio Libera Terra. Al primo evento, il 7 marzo alle 9:45, interverranno, tra gli altri, Elia Minari, coordinatore dell’associazione culturale reggiana per la lotta alla mafia Cortocircuito, Tomaso Giupponi e Stefania Pellegrini (titolari, rispettivamente, delle cattedre di Diritto costituzionale e del corso Mafia e antimafia all’Università di Bologna), il consigliere regionale Antonio Mumolo, oltre agli assessori Giorgio Archetti e Marina Malpensa, titolari rispettivamente delle deleghe alla Legalità e alla Cultura. A seguire, alle 18 al Centro giovanile di Ozzano (Corso Garibaldi 2) la presentazione del Presidio Libera Ozzano-San Lazzaro, con la partecipazione dell’assessore ozzanese alla Legalità Marika Cavina. Al termine dell’incontro, piccolo buffet con i prodotti di Libera Terra, in collaborazione con Alce Nero.

Un “diritto alla legalità” che è fortemente intrecciato con i “diritti alla terra”, titolo del secondo appuntamento di domenica 15 marzo quando, sempre alla Mediateca di San Lazzaro (ore 16.30), si affronterà il tema della “conversione di culture e agricolture”, con la partecipazione, tra gli altri, di Ulrich Veitch, sindaco di Malles Venosta, primo comune italiano ad aver bandito totalmente l’uso di pesticidi, insieme a rappresentanti di Slow Food e Legambiente e al presidente di Alce Nero, Lucio Cavazzoni. A seguire, ancora, la presentazione Presidio di Libera (con il consigliere comunale sanlazzarese Marco Piana) mentre nella vicina Ortoteca si terranno giochi e laboratori per bambini a cui verrà dapprima regalata una piccola cassetta di terra proveniente dai beni confiscati alla mafia, quindi offerta una merenda a base di prodotti biologici, in collaborazione con Alce Nero e Slow Food Bologna.

La scelta dedicare un intero mese di iniziative al tema della legalità – spiega l’assessore Giorgio Archetti – e di invitare nel nostro Comune i massimi esperti del fenomeno, oltre a pedagogisti di fama, rappresentanti delle istituzioni; la scelta stessa di coinvolgere gli imprenditori come Maurizio Gardini, presidente di Conserve Italia che ha sostenuto da subito l’iniziativa con Don Ciotti, rende l’idea dei termini nei quali, qui a San Lazzaro, si è scelto di declinare il tema della lotta alla mafia. Non dobbiamo avere paura di dire – puntualizza Archetti – che la mafia ci riguarda, che anche in Emilia-Romagna, come purtroppo dimostrano molte recenti inchieste, esiste un rischio di infiltrazioni mafiose”.

Perché la mafia – come dimostrano sia le indagini della magistratura sia le inchieste giornalistiche, da Roberto Saviano al “nostro” Giovanni Tizian – si nutre anche e soprattutto di economia reale, fino a fagocitarla, a distruggerla. “La mafia è nata al sud ma cresce e si espande anche e soprattutto nelle regioni più sviluppate del Paese, strette nella morsa della crisi economica”, osserva l’assessore alla Cultura, Marina Malpensa. E il frutto avvelenato del supporto mafioso (per ottenere credito, per ottenere un appalto, per ottenere un favore) si vede nel tempo, su intere porzioni di territorio avvelenate per sempre dai rifiuti tossici, sulla speculazione edilizia e la cementificazione selvaggia, sulla gestione inefficiente delle opere pubbliche. “Dobbiamo guardare in faccia il fenomeno – aggiunge Malpensa –  conoscerlo meglio, affinare gli strumenti per difendersi da esso sul piano culturale, politico e – soprattutto – economico, in quanto il rischio di infiltrazioni mafiose cresce esponenzialmente durante i periodi di crisi, che rendono sia le aziende sia la società nel suo complesso estremamente più esposta. Impedire alla mafia di entrare nell’economia reale – conclude Malpensa – è in realtà, insieme all’azione di educazione e sensibilizzazione nelle nuove generazioni, l’unico sistema per combatterla in modo efficace”.

Un tema dunque, quello della lotta alla criminalità organizzata, che non può non andare di pari passo con il tema dei diritti della persona, i diritti del lavoro. Così, se venerdì 20 marzo i pasti degli studenti delle scuole di San Lazzaro saranno preparati con prodotti di Libera Terra, la primavera della legalità sanlazzarese si concluderà venerdì 27 marzo, con un Consiglio comunale straordinario (ore 18) sul tema legalità, in occasione del quale sarà presentato il lavoro svolto dagli studenti delle scuole sul tema della commemorazione del giuslavorista Marco Biagi. Il Consiglio sarà preceduto, alle ore 17 in via Gramsci, dall’intitolazione di una ulteriore piazza al giuslavorista bolognese assassinato nel 2002. “Si tratta di un modo – fa notare il sindaco di San Lazzaro Isabella Conti – non solo per rendere omaggio ad una grande figura come quella di Marco Biagi, che ho avuto il privilegio di conoscere personalmente durante il mio percorso formativo. Ma anche di recuperare il vero significato del lavoro di una persona straordinaria, che ha perseguito con abnegazione e, purtroppo, a costo della vita, l’interesse pubblico, molto al di là di quanto certe etichette possono far pensare”.

 

Il programma completo della Primavera della legalità sul sito del Comune.