Dopo un primo anno di sperimentazione, arriva l’accordo definitivo tra la Garante regionale delle persone private della libertà personale, Desi Bruno, e il Centro di giustizia minorile dell’Emilia-Romagna, il “Pratello” di Bologna, per l’istituzione di uno “Sportello di informazione giuridica e consulenza extragiudiziale” all’interno della struttura. Lo sportello è dedicato sia “alla consulenza sul diritto dell’immigrazione per le direzioni e operatori dei servizi minorili” sia, soprattutto, “all’ascolto, informazione e orientamento per i minori e i giovani adulti collocati nell’area penale”. Alla fine del 2014, al Pratello erano stranieri 15 ristretti sui 21 complessivi.

Come si legge nella convenzione, che ha una durata iniziale di due anni, “lo sportello diventa strumento fondamentale per la tutela dei diritti soggettivi dei minori anche in considerazione della complessità e della contraddittorietà che emerge tra i dettami della normative per la tutela, la protezione e i  diritti dei minori e quella che regolamenta la presenza degli stranieri”: un avvocato o esperto di diritto dell’immigrazione, individuato dalla Garante, offrirà infatti, oltre a un servizio di consulenza ai servizi minorili, supporto e consulenza ai giovani, principalmente di cittadinanza straniera, che “presentano difficoltà in materia di acquisizione o conservazione del permesso di soggiorno”, “richiedono informazioni sulle modalità di  acquisizione della cittadinanza italiana o dello status di apolidi”, “intendono usufruire del rimpatrio assistito”, “richiedono protezione internazionale, umanitaria, temporanea o sociale” o “per i quali non è stata avanzata alcuna richiesta di tutela”.

Sono diverse le modalità di intervento previste: si va dalle segnalazioni dei servizi minorili su casi che presentano particolari difficoltà alla richiesta scritta o verbale dei ragazzi, che possono rivolgersi sia alla direzione della struttura che direttamente alla Garante. Ogni mese poi un avvocato esperto di diritto dell’immigrazione incontrerà gli operatori organizzati in equipe del trattamento per la valutazione dei casi segnalati, e sono in programma anche “incontri, convegni ed ogni altra iniziativa ritenuta idonea a favorire una informazione trasparente verso l’esterno per quanto riguarda la condizione dei minori collocati nelle strutture”.

Desi Bruno si è detta “molto soddisfatta per il rinnovo di un accordo che già nel suo anno di sperimentazione ha portato a risultati importanti soprattutto per i giovani della struttura”. Anche la dirigente del Centro giustizia minorile, Silvia Mei, ha espresso “la più viva soddisfazione per un protocollo che consente di utilizzare risorse importanti a vantaggio dei minori ristretti o seguiti dai servizi minorili della giustizia”.