cielo-pioggia-soleIl mese di marzo appena concluso si archivia a Modena come “mite e piovoso”, con una temperatura media mensile di 10.8°C e 103.7 mm di pioggia. Ciò – per gli esperti dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari – DIEF di Unimore – corrisponde a 1°C circa sopra alla media (9.7°C) e a poco più del doppio dei 48.7 mm attesi se ci si riferisce al periodo 1981-2010, adottato in meteorologia per i raffronti statistici.

Un mese che se ne è andato apparentemente senza eccessi, col giorno più freddo registrato il 9 marzo con temperatura minima di 4.1°C, il più caldo il 31 marzo con temperatura massima di 23°C e con un picco di pioggia il 25 marzo di 30.0 mm. “Tutti valori – fa sapere Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico universitario Unimore – distanti dai record storici. Volendo stilare una classifica risaltano però alcune anomalie di caldo e di pioggia”. Infatti, quanto a temperature il marzo 2015 è il 23° mese di marzo più caldo, ma il 7° più piovoso dall’inizio delle osservazioni. E se si allarga lo sguardo al bimestre febbraio-marzo, si riscontra che è stato un periodo di piogge straordinarie, con 272.0 mm, corrispondenti ad una quantità di precipitazioni che trova uguali solo una volta, nel 1909, quando ne vennero misurati 272.9 mm.

Per quanto riguarda le altre postazioni di misura dell’Osservatorio Geofisico del DIEF Unimore, al Campus di Modena riscontriamo una temperatura media mensile di marzo di 9.9°C, con 88.4 mm di pioggia complessivi ed estremi mensili che vanno per quanto riguarda le temperature da -0.7°C la minima del 7 marzo ai 24.6°C la massima del giorno 30 marzo, un valore che si può considerare piuttosto anomalo anche per inizio primavera. Nel giorno più piovoso, sempre il 25 marzo, sono caduti qui 34.6 mm di pioggia.

Al Campus San Lazzaro di Reggio Emilia la temperatura media è risultata nel mese di marzo di 9.5°C, mentre le piogge hanno raggiunto un livello di precipitazioni pari nel mese a 85.2 mm. Il giorno più freddo anche qui è stato per la minima il 7 marzo con -0.7°C, mentre la temperatura massima è stata toccata il 30 marzo con 24.3°C. Il massimo giornaliero di pioggia lo si è avuto il 25 marzo con 26.7 mm.

Fra gli altri dati, controllati dagli esperti dell’Osservatorio Geofisico universitario del DIEF Unimore, spicca il vento che nei giorni 4 e 5 marzo ha toccato gli 89 km/h nella stazione storica dell’Osservatorio sul torrione orientale del Palazzo ducale di Modena, ed il soleggiamento, grazie alle 196 ore di sole effettivo misurate a Modena con l’apposito e sofisticato “eliofanometro”, 30 in più della media che si ferma però al 1984.

“Le ore di sole – spiega Luca Lombroso – sono un dato molto importante, per esempio per l’agricoltura e per le energie rinnovabili. In passato era misurato con l’apposito eliofanometro Campbell Stokes, un affascinante strumento costituito da una sfera di cristallo che concentra i raggi solari su una cartina cerata graduata in ore che, se bruciacchiata, indica presenza di sole. Oggi si usano strumenti elettronici, ma spesso presentano problemi e non hanno lo stesso fascino dell’antico strumento che ancora custodiamo nel museo”.

Previsioni per la Pasqua. Dopo le giornate ventose con correnti settentrionali prima calde poi più fresche, vi sarà un cambio di circolazione col passaggio di una perturbazione atlantica accompagnata da una depressione. L’anticiclone delle Azzorre – per gli esperti – si prende una vacanza in Finlandia e aria fredda porterà una Pasqua variabile perturbata e assai frizzante nelle sue temperature. Per quanto riguarda l’Emilia sarà un tempo molto mutevole ed in evoluzione. “Insomma – commenta Luca Lombroso – c’è da attendersi di tutto, ma in un quadro che non mi sento di definire di <maltempo>, bensì di tipica instabilità primaverile”. Il tempo sarà più perturbato fra sabato 4 e la mattina di domenica 5 marzo. Tornerà la neve in montagna ed in parte perfino in alta collina (da 600-800 metri in su), poi le nubi si allontaneranno tanto che nella stessa domenica 5 marzo potrebbe inaspettatamente farsi largo già un po’ di sole, anche se le temperature pomeridiane resteranno ferme a circa 12°C in pianura e in Appennino faticheranno a superare i 4-5°C a 1000 m e lo zero a 1500 m. “In montagna – fa notare Luca Lombroso – sarà più freddo e bianco dello scorso Natale!”

Lunedì 6 marzo dovrebbe essere, invece, una giornata discreta, a tratti variabile con più sole al mattino e più nubi al pomeriggio, ma molto fresca, al mattino in relazione alle schiarite. Non sono escluse alcune gelate tardive in campagna e nelle valli mentre il soleggiamento riporterà i termometri durante la giornata sui 15°C.

“Occorre, tuttavia ricordare – conclude il meteorologo dell’Osservatorio Geofisico del DIF Unimore Luca Lombroso – che la complessità meteorologica e orografica del nostro meraviglioso paese rende molto diverso il tempo dalle Alpi alla Sicilia, ma anche più semplicemente tra Piacenza e Rimini o perfino da una valle all’altra! E poi non bisogna dimenticare l’adagio dei nonni: <ad aprile ogni giorno è un barile>. Buona Pasqua!”.