carabinieri_2002Si fidavano ciecamente di lei, le avevano aperto le porte di casa per assistere l’anziana madre ma proprio dalla donna che doveva curare ed accudire amorevolmente la nonnina centenaria è arrivato il peggiore dei tradimenti: a messo a segno una serie di furti rubando oltre agli ori del defunto marito dell’assistita anche la spilla d’oro che i figli  avevano regalato alla madre per i 100 anni. Lei rubava di volta in volta ed il figlio rivendeva al comproro.  A scoprirlo tra l’incredulità dei familiari i Carabinieri della Stazione di Sant’Ilario d’Enza che con l’accusa di furto aggravato e ricettazione hanno denunciato la badante 46enne e il figlio 25enne, entrambi cittadini rumeni residenti a Sant’Ilario d’Enza. E’ stata la figlia della derubata a rivolgersi in caserma segnalando l’ammanco della spilla regalata alla madre per i 100 anni. Pronta a mettere le mani sul fuoco per la donna che assisteva la madre la denunciante non escludeva lo smarrimento della spilla. I Carabinieri tuttavia hanno proceduto alle dovute verifiche accertando che la spilla era finita in un compro oro del paese unitamente a numerosi altri gioielli che nel tempo erano stati rubati ad insaputa dei diretti interessati dall’abitazione della centenaria. A rivendere i gioielli al comproro, come accertato dai Carabinieri di Sant’Ilario d’Enza, un ragazzo rumeno risultato essere il figlio della badante dell’anziana derubata. In sintesi i Carabinieri, tra lo stupore e l’incredulità dei familiari, hanno inconfutabilmente accertato a far data del mese di dicembre 2014, in maniera continuativa, la badante si impossessava di gioielli che consegnava al di lei figlio il quale li rivendeva al comproro percependo l’equivalente in denaro. Tra i gioielli rubati oltre alla spilla regalata per i 100 anni anche altri gioielli in oro giallo tra cui 5 collane,  3 paia di orecchini,  2 orologi, 3 braccialetti e altra spilla per un valore complessivo di circa 5.000 euro. Badante e figlio inchiodati dalle indagini condotte, non hanno potuto far altro che ammettere le loro responsabilità.