consiglio_comunale_sassuolo012015_2Con i voti favorevoli di PD e Lista Civica Pistoni, i voti contrari di Forza Italia, Lista Sassolesi e lista Sassuolo 2020, il Consiglio Comunale di Sassuolo, nella seduta serale di martedì 21 aprile, ha approvato il nuovo patto di sindacato con Hera che regola la partecipazione del Comune nella multiutility dopo lo scioglimento di Hsst S.P.A, la società in cui confluivano le azioni degli enti soci di Hera. Il Movimento 5 stelle non ha partecipato al voto, contestando nel merito la proposta in discussione.

“Con lo scioglimento imposto dalla nuova legge di stabilità, di HSST, la Società che conteneva le azioni di Hera dei comuni della provincia di Modena – ha spiegato il Sindaco Claudio Pistoni introducendo ed illustrando le determinazioni contenute nel documento che ridefiniscono la partecipazione del Comune in Hera – anche le azioni detenute dal Comune di Sassuolo tornano all’interno di Hera stessa, in proporzione alle quote di partecipazione possedute.

Con questo documento si chiede l’adesione al nuovo patto di sindacato all’interno del quale viene definito che la Società potrà essere controllata dal ‘pubblico’ anche se con una soglia inferiore al 51% delle azioni. Una condizione che offre la possibilità di vendere delle azioni. C’è un piano di vendita previsto anche per il Comune di Sassuolo che è proprietario di 4.694.000 di azioni e, in base al nuovo Patto, ha la possibilità di cederne 217 mila nel 2015, azioni per 2015, 393.000 e 705.000 nel 2016 e nel 2017 e 2018. Il patto dura tre anni. Io ritengo che in questo fase ci sia l’opportunità di aderire a questo patto. Ad oggi non abbiamo ancora deciso se vendere o non vendere azioni, ma di metterci comunque nelle condizioni per poterlo decidere in un secondo momento sulla base delle opportunità e delle necessità di intervenire sul territorio, anche in termine di manutenzioni, che si presenteranno”.

Sull’opportunità di vendere o meno le azioni di Hera, incassandone il valore attualmente calcolato in 10 milioni di Euro, si è articolato l’acceso dibattito che ha anticipato il voto.

Dai banchi dell’opposizione, favorevole alla vendita il Consigliere Giorgio Barbieri (Lista Sassuolo 2020): “Pensare di vincolare azioni per 10 milioni di euro dei quali il Comune ha assolutamente bisogno, per altri tre anni, equivale ad un suicidio amministrativo – ha affermato. La vendita delle azioni rappresenta una possibilità che non bisogna perdere. Anche perché a fronte della sua partecipazione in Hera, Sassuolo non incide nulla né nella governance né sulle scelte di Hera, anche in termini di tariffe oltre che di rappresentanza”.

“Dall’acquisizione da parte di Hera della municipalizzata Sat, i servizi anziché migliorare sono peggiorati e nonostante le promesse, Hera non ha fatto e non fa investimenti sul territorio – afferma il Consigliere Capogruppo Luca Caselli (Lista Sassolesi): A fronte di una partecipazione di 10 milioni di euro il Comune riceve un dividendo di soli 400 mila euro.

Lo scioglimento obbligato di HSST offre oggi la possibilità di vendere le azioni, di uscire e di liberarsi da Hera, utilizzando i dieci milioni di Euro per migliorare i servizi o fare uscire più velocemente dal concordato SGP o fare gestire direttamente alla Società Patrimoniale il servizio di raccolta rifiuti, in house. Firmando il patto di sindacato da Hera invece non si esce più. Così si fanno solo gli interessi di Hera, ubbidendo a logiche di partito, condizionando pesantemente anche il bilancio comunale”.

“Per valutare quanto sarebbe conveniente vendere le azioni ed uscire da Hera, basta calcolare la possibile riduzione degli interessi sul debito – afferma il Consigliere Ugo Liberi (Forza Italia). Oggi abbiamo un’occasione unica per sganciarci da questa realtà e bisogna coglierla, ragionando con la propria testa e nell’interesse della città e non sulla base dei dictact di partito”.

Parla di “proposta immorale” tale da motivare l’uscita dall’aula e la non partecipazione al voto il Consigliere Silvano Rutigliano (M5Stelle). “Contestiamo la procedura con cui l’Amministrazione da un lato ci dice che non è stata presa una decisione a fronte dello scioglimento di Hsst e dall’altro chiede di approvare un nuovo vincolo che obbliga di fatto a non vendere le azioni e, come scritto nel documento, a fare gli interessi di Hera, ovvero a garantirne lo sviluppo. Il tutto per una società in cui il Comune non conta nulla. Sarebbe auspicabile riportare in house la gestione dei rifiuti, vendendo le azioni ed uscendo da Hera”.

Favorevoli all’adesione al nuovo ‘Patto di sindacato’, gli interventi dai banchi della maggioranza: “Le multiutility come Hera nascono da una scelta lungimirante di offrire standard di servizi di qualità a tariffe contenute – afferma il Consigliere Antonio Rossi (Lista Pistoni). Oggi dobbiamo continuare a garantire questa qualità dei servizi tra cui la distribuzione dell’acqua. La gestione in house rappresenterebbe, anche per i costi, una strada non percorribile. L’adesione al nuovo patto di sindacato è funzionale ad un’ampia visione strategica per il mantenimento di questi servizi di qualità”.

“Non c’è sostenibilità nell’ipotesi di uscire da Hera, perché i costi sarebbero ancora maggiori e grande la complessità di un processo di gestione in house – afferma il Consigliere Renzo Catucci (PD). Allo stato attuale il dividendo da 400.000 euro ogni anno garantisce un entrata importante e nei prossimi 3 anni ci sarà il tempo per un ragionamento politico complessivo sul come incidere maggiormente sui processi decisionali. Per questo condividiamo la scelta dell’Amministrazione di firmare per il mantenimento del patto di sindacato”.

“Questo Patto garantisce il mantenimento del controllo pubblico e la tutela rispetto ad eventuali scalate – ribadisce il Consigliere Giuseppina Matozza (Lista Pistoni). E’ importante garantire la quota pubblica di Hera e contestualmente la partecipazione diretta ad una società che già garantisce servizi pubblici di qualità. La vendita di azioni potrebbe essere un’ipotesi valutabile solo se legata ad investimenti necessari per i cittadini”.

Dichiara il voto favorevole del gruppo, motivato dalla “puntualità e dalla chiarezza dell’analisi e delle considerazioni del Sindaco”, il Consigliere Giuseppe Megale (PD).

In replica agli interventi, ed in chiusura del dibattito, il Sindaco Claudio Pistoni ha ribadito l’importanza dei dividendi annuali da 400 mila euro, “senza i quali si rischierebbe di incidere pesantemente sulla tenuta dei servizi”. In replica alle opposizioni rispetto all’utilizzo dei dieci milioni di euro derivanti da un’ipotetica vendita delle azioni ha sottolineato come questi “non potrebbero essere utilizzati per la spesa corrente, come per i servizi sociali, ma solo per investimenti. Aspetto che potremmo valutare anche in futuro, alla scadenza dei patti parasociali, quando ci sarà anche la possibilità di rivederne le condizioni. Quello intrapreso con la firma del nuovo patto di sindacato è un percorso corretto che fa stare insieme la compagine pubblica ed in linea con un ragionamento di equilibri di bilancio e svolto in termini di obiettivi e di qualità dei servizi”.

(a cura dell’Ufficio Stampa del Comune)