edilizia-scolasticaLa commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport, presieduta da Giuseppe Paruolo, ha esaminato l’informativa dell’assessorato sul Piano triennale di edilizia scolastica 2015-17, definito nelle sue linee generali dalla delibera di Giunta 330 del 31 marzo scorso.

Il Governo ha chiesto alle Regioni di definire le graduatorie degli interventi più urgenti e intanto stabilire la percentuale di finanziamento da assegnare a Province e Città metropolitane. Per l’Emilia-Romagna, queste percentuali discendono da due parametri: il numero degli alunni iscritti (60%) e il numero degli edifici di proprietà pubblica (40%). Ne deriva la seguente ripartizione: Città metropolitana di Bologna 21,9%, provincia di Ferrara 7,6%, Forlì-Cesena 8,1%, Modena 16,4%, Parma 9,6%, Piacenza 7,2%, Ravenna 8,6%, Reggio Emilia 12,7%, Rimini 8%. Con le risorse che lo Stato metterà a disposizione, sarà possibile accendere mutui per ristrutturazioni, messa in sicurezza, efficientamento energetico, adeguamento sismico, e anche per prevedere la costruzione di nuovi edifici scolastici e palestre.

La delibera riassume e ordina le richieste pervenute per il triennio (580) e per l’anno 2015 (287). L’entità di queste richieste corrisponde a un fabbisogno complessivo sull’ordine dei 214,7 milioni nel triennio, 83,1 nel primo anno. Ma non è ancora definito l’ammontare dei finanziamenti che saranno effettivamente disponibili.

Per Giulia Gibertoni (M5s) “siamo di fronte a un quadro desolante, denso di incertezze e criticità; le scuole emiliano-romagnole versano in uno stato che richiederebbe ben altre risorse di quelle preventivate dal Governo, l’edilizia scolastica andrebbe considerata come una grande opera permanente”. La consigliera ha avanzato la proposta di stilare una risoluzione dell’Assemblea legislativa per premere verso il Governo affinché “sulla questione arrivino risposte rapide e maggiori risorse”.

Da Giuseppe Boschini e Valentina Ravaioli (Pd) sono venute richieste di chiarimento ai tecnici dell’assessorato competente. In particolare, “quali siano i tempi operativi del Decreto governativo, quanti interventi si prevede di poter finanziare per ogni provincia, se siano possibili finanziamenti parziali di una singola opera a cui garantire quote anche per gli anni successivi”.

Quanto alla possibilità di una risoluzione dell’Assemblea legislativa, il presidente Paruolo ha detto che ritiene “sia il caso di attendere la conclusione del percorso legislativo sulla scuola che è in corso a livello nazionale, per avere tutti gli elementi, anche finanziari, a disposizione per una valutazione operativa”.