scuolaIn  questi quattro anni l’azione dell’Amministrazione  comunale  si  è caratterizzata per l’impegno costante a salvaguardia dei nidi, delle scuole dell’infanzia,  delle  persone  che vi lavorano, aumentando al tempo stesso l’offerta  per  dare  risposta  all’aumento  dei  bambini in un contesto di difficoltà  inimmaginabili  negli  anni  precedenti.  La forte riduzione di risorse  agli  enti locali (meno 145 milioni di euro di trasferimenti dallo Stato  per  il  Comune di Bologna dall’inizio del mandato) e numerosi nuovi vincoli  sulla  spesa  di personale hanno costretto molti comuni a chiudere servizi o a darli in appalto a cooperative.

Noi,  invece,  abbiamo  scelto,  in  totale controtendenza, di aprire nuove scuole,  azzerando  così  la  lista d’attesa, e di concentrare la parte più consistente  delle  assunzioni  proprio  in  quest’ambito  per superare una condizione  di  precariato  che  dura  ormai  da troppi anni. Questo ha già portato  all’assunzione di 146 lavoratori e lavoratrici nei nidi d’infanzia e darà luogo all’assunzione di 158 insegnanti che hanno già lavorato per il Comune di Bologna da diversi anni.

Qualcuno  ha  cercato  di  far  credere  che  nella scuola d’infanzia fosse possibile  assumere stabilmente senza passare da una procedura di concorso, sapendo  bene  che  non  è  così.  Il  Comune aveva di fronte a sé due sole possibilità:  bandire  una  normale  procedura  di concorso (a cui chiunque avrebbe  potuto  partecipare),  oppure sfruttare l’opportunità che la legge 125 del 2013 ha messo a disposizione delle pubbliche amministrazioni per un solo  triennio  e cioè concorsi riservati a chi ha lavorato almeno tre anni per l’ente, limitando così la partecipazione alle procedure. Abbiamo scelto questa  seconda  opzione  per riconoscere e valorizzare il lavoro svolto da tanti  precari  nei nidi e nelle scuole comunali, anche se c’è chi nei mesi scorsi  si  è  impegnato  a  convincere diverse insegnanti che fosse meglio ricorrere  al  TAR  per bloccare la procedura di concorso a loro riservata.

Questo  fortunatamente  non è avvenuto e nei giorni scorsi si sono concluse le  procedure  di  concorso  a  cui  tante  insegnanti  hanno  partecipato, confermando  la  professionalità  di  chi in questi hanno ha lavorato nelle nostre scuole.

Coerentemente con gli impegni assunti nel programma di mandato, abbiamo poi dato  vita  all’Istituzione,  che  in  un  primo  momento la legge ci aveva impedito  di realizzare e che non appena possibile abbiamo rimesso in campo per  dare  autonomia  organizzativa,  gestionale  e  di bilancio ai servizi educativi  e  alle  scuole  dell’infanzia  e  per favorire l’unitarietà dei processi e rafforzare l’identità pedagogica dei nostri servizi.