GranaroloIl Maggio Fioranese ha voluto quest’anno avviare un’esperienza per scrutare ‘Il futuro del fare’, unendo ai tradizionali incontri con autori famosi, come Carlo Lucarelli ospite della rassegna, due settimane fa, l’incontro con esperienze che guardano avanti, che disegnano possibili percorsi di innovazione, sviluppo e, si spera, lavoro.

Dopo la presentazione, domenica scorsa, del fablab  e coworking che aprirà a Casa Corsini in autunno, dove recuperare i valori del fare, del condividere e dello sperimentare, domenica 31 maggio 2015, la rassegna voluta dal Comitato Fiorano in Festa, da Lapam Confartigianato Imprese e dall’Amministrazione Comunale, vuole approfondire l’esperienza di internazionalizzazione e innovazione di una grande azienda emiliana, la Granarolo, senza perdere di vista la responsabilità sociale di impresa.

Infatti l’azienda, nata nel 1957 come Consorzio Bolognese Produttori Latte, una delle prime esperienze di produttori impegnati non solo nella raccolta ma anche nella trasformazione e commercializzazione del latte. Oggi Granarolo conta 12 stabilimenti produttivi in Italia e 3 all’estero, 8,5 milioni di quintali di latte lavorato ogni anno, prodotto da 1000 allevatori, distribuito ogni giorno in 60.000 punti vendita. Ha 2074 dipendenti ed è la più importante filiera italiana del latte, l’unica basata su un sistema integrato di produzione, dove l’intero processo e controllato e gestito in stretta collaborazione con i produttori locali.

Domenica 31 maggio a Fiorano, Myriam Finocchiaro, responsabile comunicazione corporate affairs Granarolo spa, parlerà di due importanti iniziative di responsabilità sociale di impresa, un interessante connubio pubblico-privato:’Africa Milk Project’, nato in collaborazione con Cefa Onlus, rappresentata all’Astoria dal responsabile della comunicazione Giovanni Beccari e con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; ‘Allatami’ iniziativa nata in collaborazione con l’Ospedale Sant’Orsola di Bologna.

Africa Milk Project, premiato a Expo, si svolge a Njombe, uno dei distretti più poveri della Tanzania. Lavora per sviluppare  una vera e propria filiera del latte. La Njombe Milk Factory, la latteria, riceve il latte dagli allevatori locali (famiglie che possiedono una o due mucche al massimo) e lo trasforma. Un piccolo sistema agrozootecnico autosufficiente in grado di produrre latte pastorizzato e distribuirlo alle famiglie e alle scuole, assicurando così cibo, lavoro e la prospettiva economica di potersi reggere sulle proprie gambe.

L’incontro si concluderà con la degustazione di uno jogurth Granarolo per tutti i presenti.