San Lazzaro Sindaca ContiLe Rappresentanze Sindacali Unitarie delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune di San Lazzaro esprimono totale condivisione e il loro pieno sostegno alla decisione assunta dalla Sindaca Conti di valutare l’uscita dall’Unione dei Comuni montani delle valli di Savena e Idice.

Sin dall’inizio del percorso previsto dalla Legge Regionale di riordino territoriale i lavoratori avevano espresso la loro forte preoccupazione per le pesanti ricadute che l’adesione ad un’Unione di territori per nulla omogenei comporta in termini sia professionali-organizzativi che di scadimento del livello qualitativo dei servizi offerti ai cittadini e il Sindaco Conti, che allora era assessore al Bilancio, non nascose le sue perplessità su questa decisione che fu perfezionata con una brusca quanto ingiustificata accelerazione poche settimane prima dello scadere del mandato dalla Giunta Macciantelli.

Quel processo di allargamento dell’Unione montana preesistente fu gestito senza la necessaria logica di garanzia dell’interesse diffuso della comunità tutta, in quanto l’Unione a quattro tra Pianoro, Monghidoro, Loiano e Monterenzio era una realtà istituzionale subentrata alla ex Comunità Montana e ancora adesso lo Statuto dell’Unione ha tra le finalità fondative “la tutela e la promozione della montagna” e prevede una composizione del Consiglio dell’Unione che non garantisce il principio democratico di rappresentatività in base al numero di abitanti di ciascun Comune ma vede sempre maggioritari i Comuni della montagna. Tutti elementi che, accanto all’estrema differenza che esiste a livello di rete di offerta di servizi ai cittadini e di sviluppo tecnologico tra i Comuni di montagna e di pianura dell’Unione, rendono del tutto evidente come San Lazzaro, che ha invece una territorialità e vive le tematiche specifiche degli Enti della cintura metropolitana, non abbia alcuna omogeneità con questa realtà.

Inoltre non appare chiara la ratio che ha ispirato la normativa regionale a forzare le gestioni associate dei Comuni obbligandole necessariamente a coincidere con il Distretto socio-sanitario e non tenendo in nessuna considerazione le realtà associative che si erano create spontaneamente e che già esistevano e funzionavano sui territori, come ad esempio l’Associazione Valle dell’Idice, di cui per oltre un decennio hanno fatto parte i Comuni di San Lazzaro, Ozzano e Castenaso e che gestiva in modo associato molte funzioni con efficienza e soddisfazione dell’utenza, che è stata cancellata dalla legge di riordino.

Infine quello che registriamo attualmente è che a livello di Unione non esiste ancora una seria analisi costi/benefici, né uno studio di fattibilità che delinei il futuro dei servizi e degli uffici comunali svolti a livello associato e riteniamo che anche questo sia un elemento di criticità importante per il livello qualitativo e quantitativo dei servizi e per la loro vicinanza ed accessibilità per chi abita nel territorio sanlazzarese.

Sosteniamo quindi il nostro Sindaco in questa sua difficile decisione, che riteniamo frutto comunque di coerenza rispetto alle sue perplessità iniziali e di una seria ed onesta riflessione su un percorso complesso e rischioso per il futuro della comunità e che quindi non può essere dettato da forzature ideologiche tese a mettere insieme senza criterio realtà disomogenee o assoggettato a logiche che prescindono dall’interesse dei cittadini e dalla tutela dei lavoratori di San Lazzaro.