orto-urbanoPartirà subito dopo l’estate a San Cataldo la prima esperienza di orti urbani sul territorio comunale di Modena, che affiancherà, integrandola, la grande tradizione cittadina degli orti per anziani e alcune sperimentazioni associative sviluppate su terreni privati.

Nell’area compresa tra il cimitero, la residenza di via Belli e via Capuana troveranno spazio una sessantina di piazzole, di circa 20 metri quadrati ciascuna, destinate alla coltivazione di ortaggi, fiori e piante non da fusto, che saranno assegnate a cittadini singoli, famiglie o associazioni. Accanto alle piazzole più piccole sono previste anche alcune aree più grandi, di circa 700 metri quadrati, da destinare a orti condivisi.

A illustrare nel corso di una conferenza stampa il progetto degli orti urbani e il Regolamento che li disciplina, che sarà discusso nella seduta del Consiglio comunale di oggi, giovedì 23 luglio, sono gli assessori al Welfare Giuliana Urbelli e all’Ambiente Giulio Guerzoni, che evidenziano come con questo progetto venga estesa “a nuovi soggetti anche a Modena la grande esperienza degli orti per anziani andando incontro alle nuove esigenze della città, come la sostenibilità, la qualità dei luoghi pubblici e un’alimentazione più sana. La novità importante di questo Regolamento – proseguono – è che l’Amministrazione per ora ha dedicato al progetto un’area e ne individuerà altre ma, in una logica di cittadinanza attiva, i cittadini potranno proporre loro stessi le aree da destinare a orto o giardino urbano e di cui prendersi cura”.

Il progetto degli orti urbani, messo a punto congiuntamente dagli assessorati al Welfare e all’Ambiente del Comune di Modena, intende valorizzare gli spazi inutilizzati del tessuto urbano migliorando la qualità urbanistica dei luoghi e sostenendo, allo stesso tempo, la produzione alimentare biologica, a chilometro zero e stagionale, per il consumo familiare o collettivo, in una prospettiva di miglioramento della qualità della vita, da praticare a partire dall’alimentazione, e anche di supporto alle famiglie in difficoltà per la spesa alimentare. Il progetto, per il quale il Comune ha predisposto un apposito Regolamento mutuato dalle best practice di diverse città italiane, si propone inoltre di favorire la coesione e il presidio sociale valorizzando le potenzialità di iniziativa e di auto-organizzazione dei cittadini, oltre a incrementare le attività didattiche (prevenzione ed educazione ambientale) nei confronti dei giovani e di coloro che desiderano avvicinarsi a questo tipo di attività.

GLI “URBANI” DESTINATI A SINGOLI, FAMIGLIE, ASSOCIAZIONI

La concessione tramite avviso pubblico del Comune. Si potranno coltivare verdure con metodo biologico e biodinamico per il consumo familiare e collettivo

Potranno essere coltivate da singoli (fino a 54 anni di età), famiglie e associazioni gli orti urbani promossi dal Comune di Modena, che vanno a integrare l’esperienza degli orti per anziani.

Le prime piazzole saranno una sessantina a San Cataldo, misureranno circa 20 metri quadrati e dovranno essere coltivate personalmente da chi presenta domanda di assegnazione in risposta all’avviso pubblico del Comune. Per fare richiesta occorre essere residenti nel Comune di Modena oppure, nel caso di associazioni, operare nell’ambito comunale da almeno tre anni; non avere la proprietà, il possesso o la disponibilità di altri appezzamenti di terreno coltivabili; non essere imprenditori agricoli.

In analogia con quanto avviene negli orti per anziani, la graduatoria per l’assegnazione degli orti urbani sarà formata in base all’ordine d’arrivo delle domande. La concessione avrà una durata di tre anni al termine dei quali, per avere una nuova assegnazione, il concessionario potrà partecipare a un avviso pubblico successivo.

Tra gli obblighi che gli “ortolani” si assumono, ci sono quelli di concorrere alla pulizia e alla manutenzione ordinaria delle parti comuni, di farsi carico delle spese derivanti dalla gestione ordinaria degli impianti, di non danneggiare od ostacolare l’attività degli altri concessionari.

Una percentuale, da definire, di piazzole per ogni area attrezzata a orti, sarà infine destinata a percorsi e a progetti di inclusione di natura sociale e sociosanitaria.

 

MODIFICHE ANCHE AL REGOLAMENTO DI QUELLI PER ANZIANI

In Consiglio comunale anche una delibera che introduce la possibilità di fare appezzamenti di metrature dimezzate per accorciare la lista d’attesa

Se da un lato arrivano gli orti urbani aperti a tutti i cittadini, con tanto di apposito Regolamento, dall’altro anche quello dei tradizionali orti per anziani viene ritoccato. Nella seduta del Consiglio comunale di oggi, giovedì 23 luglio, infatti, è prevista anche la discussione della modifica al Regolamento degli orti destinati agli over 55.

In particolare, tale modifica è volta a introdurre la previsione di appezzamenti di metrature dimezzate rispetto al passato, così da accorciare la lista d’attesa per la concessione di un orto, viene superata la logica del singolo quartiere in favore di un’unica mappa comunale, e viene infine semplificato e reso più trasparente il Regolamento.

Gli orti per anziani attualmente presenti a Modena sono 1087, disposti in nove aree ortive che si sviluppano intorno alla città, e la gestione è stata assegnata tramite convenzione al Coordinamento provinciale Ancescao di Modena attraverso le proprie associazioni (Centri sociali e Comitati anziani). L’esperienza degli orti dedicati ad anziani ha origini “antiche”: risale al 1979 il primo atto deliberativo che ne dà il via con l’obiettivo di offrire ai pensionati opportunità di aggregazione e socialità ed evitarne l’isolamento e la solitudine, ed è del 2001 il primo Regolamento di gestione.