A distanza di qualche giorno dall’arresto di un reggiano sorpreso rubare pluviali in rame da un cantiere edile un altro ladro del prezioso oro rosso è stato individuato dai Carabinieri di Bibbiano dopo una serie di raid furtivi che l’hanno visto trafugare pluviali dal perimetro del cimitero di Cavriago e da 4 private abitazioni ubicate nel comune di Bibbiano. Un bottino costituito da alcuni quintali di rame che i carabinieri hanno recuperato e sequestrato. Con l’accusa di furto continuato i Carabinieri della Stazione di Bibbiano hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 45enne di San Polo d’Enza nei cui confronti i militari hanno acquisito incontrovertibili elementi di responsabilità che l’hanno visto l’altra notte derubare pluviali di 4 private abitazioni e del cimitero comunale di Cavriago. L’origine dei fatti l’altra notte quando il ladruncolo dopo il raid furtivo al cimitero di Cavriago si è spostato nelle vie Battisti e XXIV Maggio di Bibbiano facendo razzia sempre di pluviali di rame staccati questa volta da abitazioni private.
Chissà per quanto sarebbe andata avanti la scorribanda furtiva se nella quarta abitazione visitata il malvivente non fosse stato sentito. I cittadini quindi hanno chiamato i Carabinieri di Bibbiano che si sono precipitati sul posto accertando trattarsi di un malvivente appartenente al più nutrito popolo dei ladri dell’oro rosso. Durante le ricerche i malviventi si imbattevano in una BMW carica dei pluviali il cui conducente l0aveva abbandonata fuggendo per i campi. Il ladro è risultato essere il proprietario. A nulla è valso l’escamotage del 45enne di denunciare alla mattina il furto della sua auto: nei suoi confronti i Carabinieri di Bibbiano nel frattempo sono riusciti ad acquisire una serie di elementi incontrovertibili che lo indicano quale responsabile dei cinque raid furtivi (4 nelle case ed uno nel cimitero). L’uomo è accusato anche di simulazione di reato per la falsa denuncia del furto dell’auto finalizzata a depistare le indagini.

