Bologna CarabinieriSotto la minaccia di un coltello l’ha condotto in una stradina non illuminata che porta ad una casa abbandonata nel quartiere Ospizio di Reggio Emilia. Dopo averlo picchiato e gettato a terra sotto minaccia dell’arma gli abbassava i pantaloni violentandolo.  Ogni volta che la vittima urlava lo prendeva a pugni in faccia. Dopo averlo stuprato l’ha rapinato del cellulare, degli anelli e della borsetta dileguandosi. Nudo e tumefatto il transessuale, un 45enne reggiano, ha raggiunto un bar dando l’allarme ai Carabinieri della Stazione di Corso Cairoli che dopo aver prestato i soccorsi alla vittima, per lui alcuni giorni di prognosi per policontusioni refertati dall’Ospedale Santa Maria Nuova, iniziarono la ricerca del malvivente riuscito a fuggire. A distanza di una ventina di giorni la svolta: la vittima imbattendosi occasionalmente nello stupratore ha chiamato subito i carabinieri che lo hanno bloccato. Al termine degli accertamenti che hanno portato all’acquisizione dei dovuti riscontri, i carabinieri della Stazione di Corso Cairoli con le accuse di rapina aggravata, lesioni personali e violenza sessuale, hanno denunciato alla Procura reggiana un 33enne ghanese domiciliato a Reggio Emilia.

Secondo la ricostruzione investigativa la notte del 19 luglio scorso avrebbe avvicinato la vittima che si trovava seduto in una distesa di un bar cittadino con il quale poi si è intrattenuto in quella che sembrava una camminata tra due persone che si stanno conoscendo. In questo frangente però l’uomo ha estratto il coltello obbligandolo sotto minaccia dell’arma a seguirlo in una strada buia dove l’ha stuprato e rapinato. Ora grazie proprio alla stessa vittima i carabinieri l’hanno identificato. E’ chiamato a rispondere dei reati di rapina aggravata, violenza sessuale e lesioni. Solo il giorno prima una brutale analoga vicenda era accaduta in un parco pubblico di Reggio Emilia. In quell’occasione però l’aggressore, descritto come un uomo di colore, agi in pieno giorno nei confronti di una giovane donna.