Una scuola Aperta, Accogliente e Appropriata. Questa tripla “A” è l’obiettivo che si pone la scuola modenese. Per raggiungerlo l’assessorato all’Istruzione del Comune di Modena intende condividere con famiglie e insegnanti, soggetti pubblici e privati, istituzioni e associazioni e l’intera città, un Piano per la buona scuola a Modena che è stato presentato dal vicesindaco di Modena, assessore a Cultura e Scuola, Gianpietro Cavazza mercoledì 9 settembre durante la Commissione consiliare dedicata. La seconda nel giro di una decina di giorni (la prima si è svolta il 2 settembre) in vista dell’appuntamento con il Consiglio comunale straordinario sulla scuola.
Una scuola aperta innanzitutto alle proposte e ai contributi delle famiglie, delle istituzioni e della città: ne è un esempio concreto, ha spiegato Cavazza, il lungo lavoro portato avanti da insegnanti, educatori e genitori di bambini 0/6 anni attraverso il Patto di corresponsabilità educativa, che viene in questi giorni condiviso con le scuole. Una scuola aperta anche ai cambiamenti nei bisogni e nei comportamenti delle famiglie e quindi disposta a introdurre elementi di flessibilità. In quest’ottica nei prossimi mesi sarà realizzata un’indagine sulla domanda dei servizi rivolta ai genitori con figli 0-13 anni. E la scuola è aperta anche perché, abitata oltre i tempi della didattica, diventa un luogo di aggregazione sociale: quanto si sta per sperimentare a Modena con l’apertura di alcuni cortili scolastici.
Una scuola accogliente è una scuola funzionale e sicura (Modena continua ad investire sull’edilizia scolastica) ed è una scuola che si pone l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze culturali, sociali ed economiche realizzando le condizioni per includere tutti gli studenti. A questo riguardo, l’assessorato sta concludendo un accordo con i dirigenti scolastici per un Regolamento unico di iscrizione alle scuole primarie e secondarie, che definisca criteri di precedenza uguali per tutti e validi su tutto il territorio comunale. L’adeguamento dei modelli tariffari, attraverso l’applicazione di politiche tariffarie eque e sostenibili, evitando di fare parti uguali tra famiglie che dal punto di vista economico non sono uguali, è l’altro caposaldo su cui si muove la scuola accogliente.
Infine, A come appropriata, perché una buona scuola “agisce in una logica di rete con al centro bambini e bambine, ragazze e ragazzi. Prepara e valorizza educatori e insegnanti, accompagna e orienta gli studenti. Offre maggiore fluidità per essere inclusiva (nell’ultimo anno gli investimenti del Comune per interventi di appoggio educativo assistenziali sono passati da 5 milioni a 5,688 milioni), contrastare la dispersione scolastica e partire dai bisogni individuali”.
In questa logica, l’assessore Cavazza ha annunciato anche la completa riorganizzazione della rete scolastica in Istituti comprensivi per garantire la massima continuità didattica già dal prossimo anno scolastico (2016-2017).
Inoltre, l’assessorato sta procedendo alla definizione di accordi d’intesa con istituzioni, Comuni, scuole e soggetti privati per definire linee guida e azioni comuni per l’orientamento e la prevenzione della dispersione scolastica.