lavoro-commessaNotizie negative sul fronte dell’occupazione tra le piccole e medie imprese del commercio e del turismo del territorio modenese. I dati raccolti ed analizzati dall’Osservatorio Economico di Confesercenti Modena, su di un campione di oltre 1.300 attività imprenditoriali, nel terzo trimestre del 2015 risultano in peggioramento rispetto al secondo trimestre, con un saldo negativo tra assunzioni e licenziamenti pari al -3,2%. L’occupazione flette in particolare nel settore dei pubblici esercizi, bar e ristoranti e in quello delle vendite al minuto extralimentare. Resta sostanzialmente stabile tra gli esercizi alimentari, mentre cresce, ma con visibili sintomi di rallentamento rispetto al secondo trimestre, nell’ingrosso. “Dall’analisi – dichiara Tamara Bertoni Direttore generale di Confesercenti Modena – emerge nitidamente la difficoltà delle piccole imprese ad agganciare la pur modesta ripresa dei consumi, che, come mostrano anche dai dati ISTAT, resta appannaggio esclusivo della Grande Distribuzione. La conseguente problematicità nel prevedere una netta inversione di tendenza, determina che, nonostante la decontribuzione prevista dalla Legge di Stabilità 2015, si registri un saldo negativo tra cessazioni ed attivazioni di contratti a tempo indeterminato, non compensato da una crescita di quelli a tempo determinato.”

 

III Trimestre 2015: occupazione nel terziario per settori

Turismo e pubblici esercizi. E’ quello che più degli altri denota sofferenza occupazionale: -9,2% il saldo tra assunzioni e licenziamenti. È mancata l’attivazione di molti contratti stagionali, e, contestualmente, il fenomeno del passaggio dai contratti a chiamata ad un sempre più frequente ricorso ai vaucher. Si sommano quindi gli effetti del calo dei ricavi delle imprese al maggior utilizzo di strumenti che rispondono ad esigenze determinate da aspettative molto incerte sull’andamento dei mesi futuri.

Vendita al minuto di prodotti extra alimentari. Altro ambito in cui l’occupazione flette: -4,5% il saldo tra assunti e licenziati. Ad influire il calo dei ricavi delle imprese, che prosegue da diversi anni e che sta provocando una erosione continua anche della base occupazionale.

Vendita al minuto di prodotti alimentari. In controtendenza seppur con un saldo positivo ancora molto contenuto il settore della vendita di alimentari al dettaglio: nei mesi di giugno, luglio e agosto, l’andamento occupazionale segna un +0,7%. Va però ricordato che il settore è reduce da un progressivo e forte ridimensionamento occupazionale, giunto ormai nelle pmi a livelli minimi.

Commercio all’ingrosso. È il comparto in cui la ripresa occupazionale risulta più sostenuta +1,9%, anche se si presenta un po’ in frenata rispetto ai trimestri precedenti. L’incremento è maggiore solamente in quelle realtà che si rivolgono al manifatturiero, segnatamente ai settori con maggiore vocazione all’export.

 

“Questi dati rappresentano in maniera plastica quanto la ripresa dei consumi escluda ancora soprattutto le piccolissime imprese (quelle ad di sotto dei 5 dipendenti) che anche dalle ultime rilevazioni ISTA registrano ancora un calo delle vendite del commercio e del turismo – afferma Tamara Bertoni Direttore Generale Confesercenti Modena – A ciò va aggiunto che i provvedimenti proposti nella Legge di Stabilità tendono a sostenere in prevalenza le imprese più strutturate e solo in misura estremamente marginale le imprese piccole e piccolissime.”

“È necessario e fondamentale invece sostenere con maggiore risorse la capacità di ripresa delle imprese minori; anche al fine di rilanciare l’occupazione nel settore, visto l’importanza della forza lavoro nelle piccole imprese che statisticamente registrano una intensità occupazionale maggiore rispetto alle medie e grandi. Il punto di partenza deve essere segnato dai provvedimenti che Confesercenti propone di assumere con la nuova Legge di Stabilità, che, oltre al completamento del processo di esclusione del costo del lavoro dall’IRAP anche per le attività stagionali, consistono nella revisione della liberalizzazione degli orari di apertura, in una fiscalità premiale per l’apertura di nuove attività nelle città, nell’introduzione di una cedolare secca anche per gli affitti commerciali al fine di favorire il rientro del commercio nelle aree urbane di pregio,  nello sblocco delle risorse per la digitalizzazione delle piccole imprese, in interventi per stimolare l’erogazione del credito e, non da ultimo, risorse adeguate per la formazione professionale”, conclude Tamara Bertoni.

Tab.1 Andamento occupazionale III trimestre 2015 (confrontato sui tre mesi precedenti), tra le piccole, piccolissime e medie imprese modenesi del terziario: settori commercio, turismo, servizi

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