ferrario_fMartedì 17 novembre proseguono alla Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5) le lezioni del ciclo dedicato al tema Redenzione, ideato dal Centro Studi Religiosi. Fulvio Ferrario tiene la conferenza dal titolo
Sola gratia. La concezione della salvezza nelle tradizioni della Riforma.
Ferrario è professore di Teologia sistematica presso la Facoltà Valdese di Teologia di Roma, di cui è anche decano. Professore invitato presso la Pontificia Facoltà Teologica «Marianum» di Roma, è coordinatore della Commissione consultiva per le relazioni ecumeniche della Tavola Valdese e del Comitato esecutivo dell’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia. Nelle sue ricerche ha approfondito il rapporto tra fede e ragione e la ricezione dei temi cristologici in ambito riformato e nella prospettiva del dialogo ecumenico. Ha curato l’edizione italiana di numerose opere di Martin Lutero, Karl Barth e Dietrich Bonhoeffer e ha pubblicato: Il protestantesimo contemporaneo (et al., Roma 2007); Dio nella parola (Torino 2008); Tra crisi e speranza. Contributi al dialogo ecumenico (Torino 2008); Introduzione all’ecumenismo (et al., Torino 2009); La teologia del Novecento (Roma 2011); Pregare (a cura di, Torino 2013); Bonhoeffer (Roma 2014).

 

La tesi cattolica, secondo la quale la grazia è veramente tale quando diventa afferrabile nella charitas è, a ben vedere, molto «moderna». L’identità dell’essere umano risiede quindi nella sua capacità di agire e, in particolare, amare. Si tratta di una prospettiva condivisibile che si contrappone, però, a quella che attribuisce l’identità all’essere umano in quanto capace di essere amato non di amare. L’essere umano è tale in quanto riceve la propria identità e dignità da Dio in Cristo.
La radice della dignità umana nasce in un’originaria passività; solo dopo è dato cogliere, nell’amore, la dimensione attiva. Secondo i riformatori, l’essere umano giunge a se stesso perché è immeritatamente raggiunto dalla parola creatrice e trasformatrice di Dio. Prima di ogni fare c’è quindi questo ricevere, prima delle nostre opere d’amore c’è l’amore di Dio che ci raggiunge.

Se il protestantesimo avesse mantenuto con maggiore saldezza questa tesi centrale della Riforma, – afferma Ferrario – esso sarebbe probabilmente stato meno succube della modernità e delle sue mitologie, concentrandosi in modo meno monocorde sulla identità dell’essere umano legata alle opere, la quale sembra innanzitutto escludere proprio i più deboli: i bambini, gli anziani, disabili.

L’anti-ideale di darwinismo sociale oggi proposto, costituisce una dottrina della salvezza per opere ferocemente anticristiana e dunque disumana, – prosegue –  anche e soprattutto quando è proclamata dalle destre religiose di tutte le confessioni, che al tempo stesso non si vergognano di proclamarsi custodi dei «valori cristiani» dell’Occidente ricco. La credibilità della chiesa si decide oggi anche e soprattutto sulla sua volontà di rendere testimonianza contro tale visione univoca della salvezza.

La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione, con inizio previsto alle ore 17,30. La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell’archivio conferenze presente nel sito www.fondazionesancarlo.it, da cui potrà essere scaricata gratuitamente. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di lezioni gode dell’accredito ministeriale per la formazione del personale della scuola (DM 18 luglio 2005).