Non era inaspettata, ma eccola qua: l’Italia del salvamento vince. Anche se ogni anno tende a cambiare nome, gli azzurri si aggiudicano la classica olandese di salvamento precedendo Cina e Australia.
La nota positiva da affiancare al successo è il rientro nell’orbita azzurra di Martina Mazzi che da esperta del gruppo, in una prima giornata contratta, con un ordinario 1’03” riesce a scalare il podio per un importante bronzo nei 100 torpedo alla spalle dell’australiana Pam Hendry e la tedesca Burghardt.
La nota meno lieta per la portacolori della neonata ASI Nuoto Modena, è il crono strepitoso della lombarda Cappelletti nella prova juniores. Il 58.61 stabilito nei 100 torpedo è da applausi, primato europeo e mondiale Juniores, ma soprattutto primato italiano assoluto che la nostra Mazzi deteneva fino a sabato.
“L’importante era ripartire. Mi è mancata la pressione delle gare” Dopo circa 6 mesi lontano dalle competizioni, ma già dalla seconda giornata, la modenese si è mostrata più sciolta e le prestazioni ne hanno positivamente goduto.
I quartetti di China e Olanda hanno preceduto le azzurre Leanza, Cappelletti, Pezziardi e Mazzi nella 4×50 mista fornendo così alla modenese la possibilità di raddoppiare le medaglie.
Individualmente fuori dal podio ma cronometricamente a ridosso delle protagoniste junior/senior ha interpretato nel modo migliore un 100 manichino con pinne, per poi “improvvisarsi” anche superlifesaver. Nonostante non ci avesse lavorato molto sopra, si accoda ad una litania cino-neozelan-canad-aussie al 6° posto con un 2’40”33 per lei neppure scandaloso. Visto che come riempitivo può funzionare, la coach Federica Ferraguti promette miglioramenti. “Rotto il ghiaccio è andata molto meglio e le 2 medaglie sono il premio alla nostra testardaggine e un punto di partenza importante”
Con il successo finale gli azzurri sperimentali si sbucciano la coppa arancio e passano il testimone alla formazione che il prossimo weekend a Warendorf prenderà parte alla German Cup.
Stavolta a sfidare New Zealand, Australia, China, Japan e soprattutto i padroni di casa tedeschi, il testimone modenese passa a Silvia Meschiari e a Daniele Sanna.