Rita-CavalieriIn molti comuni d’Italia si stanno moltiplicando le esperienze di gestione, all’interno dello stesso ambiente, di diverse attività commerciali, di pubblici esercizi e di servizio, superando di fatto  la normativa che prevede che in un locale possa svolgere l’attività una sola impresa.

“Nel settore acconciatura, attraverso il contratto di affitto della poltrona, questa tipologia di esercizio ‘condiviso’ è già in fase più avanzata – sottolinea Rita Cavalieri, presidente Licom – e diversi comuni hanno prodotto regolamenti ad hoc al fine di disciplinare il fenomeno. La nuova formula di condivisione degli spazi sembra suscitare molto interesse soprattutto fra i giovani che intendono avviare un’attività autonoma in grado di attrarre clienti attraverso l’offerta di prodotti e servizi diversificati. Questo anche per venire incontro alle esigenze di molti cittadini e dar loro un servizio più adeguato ai tempi e ai bisogni della quotidianità”.

“Nel contempo, autorizzando alcune attività a operare sotto lo stesso tetto potrebbero essere affrontati in modo concreto sia il problema del ‘caro affitti’, costo che incide sempre di più nei bilanci dei negozi, che quello delle spese legate all’avvio di attività – spiega Silvia Manicardi, dirigente Lapam proprietaria di un negozio nel centro di Reggio Emilia -. Incentivando poi questa nuova formula imprenditoriale si potrebbe contribuire a risolvere il problema dei negozi sfitti che rappresenta comunque una ferita per il tessuto urbano e un pericolo di desertificazione  per i centri commerciali naturali”.

“Alla Regione  chiediamo un impegno tangibile al fine di poter abbattere rapidamente i vincoli amministrativi che attualmente precludono l’adozione di questa formula imprenditoriale – conclude Rita Cavalieri – intervenendo sulla normativa regionale e alle amministrazioni comunali di sostenere questo processo innovativo nel cui merito  ci rendiamo fin d’ora disponibili a dare il nostro contributo”.