Partirà da Piazza San Prospero il Presepio Vivente che il 20 dicembre 2015 animerà le vie del centro di Reggio Emilia. La manifestazione, giunta alla terza edizione e promossa dalla Fondazione Avsi, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, quest’anno vede anche la collaborazione della Cooperativa Don Magnani, dell’Associazione Balletto Classico Cosi – Stefanescu, del Liceo d’Arte G. Chierici e di Coldiretti Reggio Emilia.
L’evento inizierà sul sagrato della Chiesa di San Prospero alle ore 16:00. Il corteo di angeli e pastori, guidato da Maria e Giuseppe con l’asinello e seguito dal popolo, continuerà poi in via Guidelli. Da lì percorrerà la via Emilia dove incontrerà pastori, zampognari e agricoltori con i frutti della terra, presso un punto allestito da Coldiretti. La rievocazione proseguirà fino a Piazza del Monte, dove il bambino sarà accolto da un balletto di angeli della scuola Cosi – Stefanescu, per raggiungere poi Piazza Prampolini, dove sarà rievocata la nascita di Gesù. La rappresentazione sarà accompagnata da letture e canti tradizionali natalizi e si articolerà in sei momenti: annuncio dell’angelo Gabriele a Maria, visita di Maria ad Elisabetta, apparizione dell’angelo a San Giuseppe, Natività, accoglienza dei pastori e visita dei Re Magi.
In Piazza Prampolini, di fronte al Battistero sarà inoltre promossa una raccolta fondi per sostenere le iniziative di solidarietà di AVSI (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale). La raccolta di quest’anno prende il titolo “Profughi e noi. Tutti sulla stessa strada” e propone di sostenere il cammino di chi è stato costretto a lasciare la propria casa, attraverso sei progetti che si sviluppano lungo le tappe del loro percorso: sia nei loro paesi di origine (Siria, Iraq, Giordania, Sudan, Libano) che nei punti di accoglienza in Italia. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.avsi.org.
Tutti, credenti e non credenti, sono invitati a stringersi attorno a quel Bambino che viene «Per te, per te, per te, per me.» come richiama Papa Francesco vedendo in questo il segno di «Un amore attivo, reale. Un amore che guarisce, perdona, rialza, cura. Quando Gesù entra nella vita, uno non resta imprigionato nel suo passato, ma inizia a guardare il presente in un altro modo, con un’altra speranza. Uno inizia a guardare se stesso, la propria realtà con occhi diversi. Non resta ancorato in quello che è successo. E se in qualche momento ci sentiamo tristi, stiamo male, abbattuti, nel suo sguardo tutti possiamo trovare posto».