stadio-braglia-modenaNel 2016 verrà potenziata la centrale termica del Braglia, completando in questo modo l’investimento dello scorso anno sul nuovo tappeto di gioco e gli interventi legati alla sicurezza per fare rientrare lo stadio negli standard della Uefa e delle Leghe di serie A e B. Lo ha annunciato oggi, giovedì 14 gennaio, l’assessore allo Sport Giulio Guerzoni in Consiglio comunale rispondendo a due interrogazioni sullo stadio Braglia, una proposta da Antonio Montanini di CambiaModena e l’altra da Marco Chincarini (Per me Modena) e Andrea Bortolamasi (Pd).

Prima Guerzoni ha riepilogato le vicende dei mesi scorsi, a partire dai fatti del 22 ottobre, quando il presidente del Modena Calcio ha impedito al Carpi di allenarsi allo stadio Braglia e il Comune ha emesso una formale diffida nei confronti della società modenese con la quale, oltre a contestare alcune inadempienze gestionali ed economiche, si precisava che nel caso il Modena calcio non avesse rispettato gli obblighi assunti con il Comune, la stessa lettera sarebbe valsa come avviso dell’avvio del procedimento di revoca dell’affidamento della gestione dello stadio. “Da allora la situazione si è evoluta in modo positivo: al 31 dicembre infatti non risultano inadempienze economiche del Modena nei confronti del Comune. In particolare è stata saldata la rata del mutuo sullo stadio Braglia presso il Credito sportivo italiano della quale il Comune è fideiussore”.

In premessa l’assessore ha ribadito che “l’impostazione e i contenuti della convenzione che definisce con chiarezza diritti e doveri reciproci per la gestione dello stadio, sottoscritta tra il Comune e il Modena Fc e approvata dal Consiglio comunale lo scorso marzo, non sono in discussione, anzi il Comune intende far rispettare tutti gli articoli contenuti nel documento”. Entrando nel merito, Guerzoni ha poi riferito all’assemblea che il Modena ha affidato la manutenzione del manto erboso, fino a giugno 2016, alla stessa azienda specializzata che ha realizzato l’intervento di rifacimento del terreno di gioco previsto dall’appalto pubblico nel quale erano già inclusi i primi due mesi di manutenzione ordinaria.

Riguardo agli investimenti, l’assessore ha confermato che la Regione, come ha già annunciato lo scorso 27 dicembre, “ha finanziato con 439mila euro il progetto di riqualificazione dello stadio Braglia (sul quale il Comune ha investito in totale 760mila euro) che ha ottenuto il punteggio massimo nella valutazione tecnica nell’ambito del bando regionale per la grande impiantistica sportiva di valenza provinciale. Il finanziamento regionale, sommato al contributo del Carpi calcio, che è perfettamente adempiente nei confronti del Comune con 210mila euro sul 2015/2016 e a 150mila sul 2016/2017, ci permetterà nel 2016 di potenziare la centrale termica del Braglia in modo che il nuovo sistema anti-ghiaccio a serpentine del campo misto-sintetico rientri pienamente negli standard della Uefa e delle Leghe di serie A e B. Aggiungo – ha proseguito Guerzoni – che sono stati portati avanti anche tutti gli investimenti sulla sicurezza che spettano al Comune e che sono stati sempre concertati con gli organi competenti”.

In conclusione, Guerzoni ha ricordato che “non spetta a un’Amministrazione pubblica intervenire in operazioni di cessione o vendita di società calcistiche private. Il ruolo del Comune è seguire da vicino i possibili sviluppi in considerazione del fatto che il Modena calcio è un patrimonio sportivo della città e che lo stadio Braglia è un immobile importante che fa parte del patrimonio pubblico”.

Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, Luca Fantoni (M5s) ha affermato che “è vero che il Modena è una società privata ma rappresenta la città e quindi il Comune dovrebbe chiedere alla proprietà di chiarire la propria posizione rispetto sia all’assetto societario sia a situazioni emerse anche in trasmissione televisive come la possibile evasione fiscale e il trasferimento di fondi in paradisi fiscali”. Andrea Galli (FI) ha replicato che “anche se la situazione proprietaria del Modena non è chiarissima e forse neppure encomiabile è però lecita e non spetta al Comune intervenire, rischierebbe anche di prendersi una querela. Il Comune ha voce in capitolo solo sulla gestione dello stadio e nell’ambito di quanto definito dalla convenzione”. Secondo Marco Cugusi di Sel “un approfondimento da parte del Comune su questioni che potrebbero avere ricadute nel suo ambito di interesse sarebbe opportuno: se si appurasse che la società del Modena ha trasferito fondi nei paradisi fiscali, questo sarebbe un buon motivo per stracciare la convenzione”.

Nella replica, il consigliere Chincarini si è dichiarato soddisfatto “della risposta puntuale. Prendo atto che almeno a dicembre tutto era andato a posto, consapevole che problemi potrebbero ricapitare ma nella speranza che il 2016 trascorra serenamente per la gestione dello stadio”. Il consigliere Montanini ha sottolineato che “avevamo già segnalato che la società aveva una serie di problemi e che la convenzione poteva presentare rischi per il Comune, sia economici che d’immagine, e avevamo ragione. Prova ne è che il comune ha già dovuto mandare una diffida. Quello con il Modena calcio non è un semplice rapporto con una società privata perché chi gestisce una struttura come il Braglia di fatto fornisce un servizio pubblico e quindi l’aspetto della moralità diventa importante: se una società, di cui il Comune è fideiussore, ha radici in paradisi fiscali o è indagata per evasione fiscale dei dubbi io me li pongo, perché ci possono essere conseguenze non pulite”.

Concludendo il dibattito, l’assessore Guerzoni ha ribadito che “la convenzione, votata dal Consiglio, rafforza le garanzie a tutela dell’Amministrazione e garantisce a sua volta l’interesse pubblico. Il Comune non può intervenire su una società privata ma è evidente che continueremo a vigilare costantemente”.