Mercoledì 27 gennaio 2016, al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia (via Spallanzani 1), dalle 19 alle 20 si svolge un nuovo appuntamento del ciclo di incontri “Noi amiamo mangiare bene/30 eccellenze della nostra tavola”, dedicato a “Savorett e Tortellini fritti”.

L’iniziativa è a cura di Sara Laberenti (azienda agricola Varo), Paola Bedogni (pasticceria Bedogni) e Sara Giannini (Igea Nutrizione).

La ricetta del Savorett si inserisce nella tradizione della cucina contadina tipica della Bassa Padana, quando con la frutta fresca di raccolto si creavano composte e confetture, perché potessero essere conservate e consumate anche d’inverno. Il Savorett esige una preparazione lunga e paziente, radicata in quei tempi in cui la cucina era il punto d’incontro tra le generazioni delle donne di famiglia, il luogo in cui si tramandavano i segreti del focolare. Per realizzarlo sono necessarie due varietà di pere autoctone, i pèr Spàler o pèr Barabàn che, tagliate a cubetti e unite a qualche mela, sono ridotte in poltiglia e filtrate per ricavarne il succo. Questo viene poi fatto addensare a fuoco lento, aggiungendo i cubetti di frutta filtrati in precedenza. Il nome Savorett è dovuto proprio all’intensità del suo sapore denso ed aromatico, che ricorda la mostarda, anche se, al contrario di questa, è molto più dolce.

I Turtlein d’Nadel al fornen o frett costituiscono, con il biscione, il dolce tradizionale di Natale. Un involucro di sfoglia viene farcito con ripieni come crema pasticcera e marmellata, cui oggi si è aggiunta la variante alla Nutella. L’origine di questo dolce risale all’Alto Medioevo, tuttavia fu nel Rinascimento che nacque la ricetta che conosciamo oggi. Grazie al commercio con l’Asia ed il mondo arabo, spezie ed aromi raggiunsero il nostro territorio e si cominciò così ad impiegarli in cucina. Le conserve di frutta si arricchirono di mostarda, castagne, noci, pinoli, caffè in polvere, uvetta, spezie e liquore così che le spezie resero i Tortellini fritti una molto più gustosi. La preparazione aveva inizio molto tempo prima delle festività e per i più piccini costituiva un rito quasi magico. Ormai solo in poche case si osserva il lungo procedimento tradizionale, tuttavia, ancora oggi i Tortellini Fritti sono una pietanza amata ed attesa da grandi e piccini.
 

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