mappa_cina_grandeCorreva il settembre dell’anno 2011, a Sassuolo, tutte le forze politiche, senza magliette di appartenenza , le Organizzazioni Imprenditoriali e Sindacali salutarono con favore e soddisfazione la normativa Europea sulla imposizione di dazi sulla importazione di prodotti ceramici per l’edilizia, provenienti dalla Cina.

I cinque anni di validità della norma stanno per scadere nel prossimo settembre,  quindi si ripropone il problema.

In Europa si sta discutendo se riconoscere alla Cina lo stato di economia di mercato.

E’ vero che in cinque anni, molti passi avanti sono stati compiuti dal Governo Cinese e pur riconoscendole  il ruolo di grande potenza politico/economica,  allo stato degli atti e dei fatti ,sul piano politico ed economico,  ci si confronta sui risultati ma gli elementi raccolti non sono tali per un automatico  riconoscimento dello “stato di economia di mercato“.

E’ anche vero che sul piano fiscale Hong Kong è stato cancellato dalla Black List, elemento di disturbo nella interposizione commerciale con la Cina.

Le associazioni  di categoria imprenditoriali Europee e Sindacali stanno mettendo in guardia la politica sui possibili e documentati danni all’economia ed ai lavoratori.se prevalgono “altri elementi di valutazione“ se non quelli meramente economici.

Sul piano interno, si rilevano critiche sulla posizione “defilata“  da parte del Ministero dello Sviluppo Economico.

Guardiamo in casa nostra e sarebbe buona cosa che a Sassuolo si mettessero da parte chiacchiere ed accapigliamenti, ad esempio, su “teorie Gender“, approdate recentemente in Consiglio Comunale, ed approvare unitariamente, un documento di attenzione al problema, concordato con le organizzazioni Imprenditoriali e Sindacali da inviare al Ministero dello Sviluppo Economico ed ai Gruppi Consiliari degli eletti italiani in Europa.

Una battuta ci sia consentita: liberalizzare il commercio di ceramiche con la Cina sarebbe la fine della bretella Campogalliano-Sassuolo, noi non la vogliamo…. ma chi la vuole si dia, politicamente, da fare.

 

(Mario Cardone, Partito Socialista Italiano)