CastelSanPietroNell’ambito dei servizi svolti dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bologna per verificare il rispetto della normativa ambientale, nell’immediata periferia di Castel San Pietro Terme è stato individuato uno stabilimento riconducibile ad una società che, nonostante fosse priva di qualsivoglia titolo autorizzativo, gestiva – di fatto – rifiuti speciali prodotti da terzi, prevalentemente in attività di demolizioni e costruzioni.

Quel sito, in realtà, risultava precedentemente autorizzato a svolgere l’anzidetta attività, ma a fine 2011 la Provincia di Bologna ne aveva revocato l’autorizzazione, in quanto l’area – anche prossima al torrente Sillaro – era stata giudicata urbanisticamente inidonea.

Ciò nonostante l’impresa aveva continuato a ricevere plurime partite di rifiuti speciali, in parte lavorate per il successivo reimpiego nell’edilizia ed in parte tutt’ora stoccate, in cumuli, sui piazzali esterni, estesi per circa 20 mila metri quadri.

L’intero plesso aziendale, presso il quale si stima siano confluite oltre 200 mila tonnellate di rifiuti, la cui eventuale pericolosità sarà oggetto di accertamenti, è stato sequestrato, mentre il legale rappresentante, una donna di 59 anni, è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna per il reato di attività di gestione illecita di rifiuti.