truffa-Inps-GdFA conclusione di una operazione condotta in collaborazione con la Direzione Centrale Audit dell’INPS, le sedi emiliane del medesimo Istituto di previdenza e il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Bologna hanno denunciato alla locale Procura della Repubblica 4 persone accusate di aver riscosso indebitamente le pensioni di loro parenti deceduti per un importo complessivo di oltre 190 mila euro.
Nei loro confronti, il GIP del Tribunale di Bologna, su richiesta della Procura della Repubblica felsinea, nella persona della dott.ssa Gabriella Tavano, che ha coordinato le indagini, ha emesso un decreto di sequestro preventivo per equivalente delle corrispondenti somme di denaro illegittimamente intascate, eseguito dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria del capoluogo emiliano al fine di sottrarre alla disponibilità degli indagati l’illecito profitto.
All’esito di specifiche attività di polizia economico-finanziaria svolte nel settore della spesa previdenziale dall’articolazione specialistica del Nucleo PT di Bologna, i finanzieri del Gruppo Tutela Spesa Pubblica hanno infatti scoperto che i quattro, tre uomini e una donna, tutti residenti a Bologna, nascondendo all’INPS il decesso delle
rispettive madri avvenuto nel 2012 (e in un caso nel 2013), hanno beneficiato indebitamente delle loro pensioni.
Le Fiamme Gialle hanno accertato, più in dettaglio, che i quattro denunciati, delegati ad operare sui conti correnti bancari e libretti postali dei congiunti estinti, hanno potuto contare, rispettivamente, su accrediti pensionistici complessivi di circa 73mila, 57mila, 45mila e 17mila euro, la cui provvista ha consentito loro, nel corso degli anni, di prelevare somme di denaro per migliaia di euro.
I 4 soggetti denunciati, in virtù dell’apposito protocollo d’intesa stipulato tra la Guardia di Finanza e l’INPS, sono stati prontamente segnalati al medesimo Istituto di previdenza per il blocco delle erogazioni e gli ulteriori profili di competenza.
Nel corso delle indagini, la Guardia di Finanza di Bologna – che, relativamente al periodo 2012/2014, ha esaminato n. 4500 posizioni annue – ha accertato 15 ulteriori casi analoghi, 12 dei quali già noti allo stesso Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, che aveva già avviato tempestivamente autonome procedure di recupero delle rate pensionistiche indebite; nelle restanti tre situazioni, invece, le Fiamme Gialle felsinee hanno rilevato che gli emolumenti pensionistici erogati ai titolari deceduti confluivano su conti correnti bancari dai quali, tuttavia, non sono state effettuate operazioni di prelevamento.