Squinzi2Giorgio Squinzi è ottimista per il calcio italiano: “Ci sono delle criticità ma non le vedo particolarmente preoccupanti. In Spagna ci sono squadre indebitate molto di più delle italiane. E’ una situazione che si può controllare”.  Lo ha detto il presidente del club sassolese intervenuto questa mattina al programma radiofonico ‘Radio anch’io lo sport’ su Radiouno.

Se Berlusconi le chiedesse Di Francesco? “Sono milanista fin da piccolo. Se Berlusconi me lo chiedesse mi metterebbe in imbarazzo ma non le nascondo che Di Francesco è importante per il nostro progetto. Mi batterei come se me lo chiedesse qualsiasi presidente di serie A per farlo rimanere con noi”.

“Quest’anno mi aspettavo dieci punti in più dell’anno scorso e stiamo viaggiando in quella direzione. Il Sassuolo sta facendo un’annata positiva e questo dovuto al fatto che è una squadra di giocatori che giocano insieme da tempo, 23/26 della rosa sono italiani, in linea con quelle che sono le caratteristiche per fa bene”.

L’Europa League è ad un passo: “Andare in Europa e dover giocare partite infrasettimanali mette una forte pressione sulla squadra ma non credo che ci arriveremo quest’anno. Se ci andiamo, però, non ci troveremo alla sprovvista. Abbiamo prenotato giovani molto interessanti”.

Berardi alla Juve o all’estero? “Perché non al Sassuolo. Spero si possa trattenerlo un altro anno. Anche se non voglio mettere dei freni alla sua crescita”.

E Di Francesco alla Juve? “Beh, mi sembra un po’ fantacalcio. Allegri ci ha portato in B, farlo partire è stato un grande rimpianto. Se non lo avessi liberato per il Cagliari saremmo arrivati in A molto prima. Sarà molto difficile che Allegri lasci la Juve”.

Si parla di bilanci: “Per il Sassuolo applichiamo gli stessi comportamenti che abbiamo come azienda Mapei. Abbiamo investito due anni fa per salvarci ma dobbiamo mantenere un sano equilibrio gestionale anche se c’è una sponsorizzazione del gruppo Mapei importante così come per altre squadre”.

La Superlega? “Non pretenderemmo di entrarci subito ma noi siamo per una crescita continua. L’agonismo ha un suo peso. Il mio progetto è di stare stabilmente nei primi cinque”.

Come modificare il calcio italiano? “Uno dei fattori di instabilità è la presenza talvolta ossessionante dei procuratori. Qualsiasi contratto è sempre messo in discussione. Certo non dalle società. Un altro punto da modificare è il mercato di riparazione a  gennaio che dà instabilità e abolirei. Poi penso che bisogna aumentare la presenza negli stadi. Confrontati con altri campionati i nostri sono sempre piuttosto vuoti”.

Circa un  ritorno della Mapei nel ciclismo, “mai dire mai – afferma Squinzi –  il ciclismo ci ha fatto conoscere come marchio internazionale e resta sempre nel mio cuore”.

Da tifoso del Milan a Berlusconi non dà consigli ma dice “servono investimenti su giovani italiani”.