Nella seduta dello scorso 14 marzo il Consiglio comunale ha approvato la variante di riassetto urbanistico con la quale 12 ettari di terreni precedentemente previsti quali edificabili ritornano a destinazione agricola. Di questi, circa 10 ettari erano sin qui ascritti alla zona D del pianoregolatore generale, erano quindi aree dove era precedentemente prevista un’espansione di aree produttive. Questi terreni sono il residuo di 35 ettari precedentemente destinati all’edificazione di aree produttive dal documento di programmazione risalente al 2002. In quasi 15 anni però solo una superficie di circa 25 ettari è stata effettivamente edificata, lasciando quindi in sospeso circa 10 ettari sui quali non vi era certezza circa futuri interventi.
Davanti alla palese mancanza di una reale prospettiva produttiva, a seguito di un percorso di ricognizione da parte dell’ufficio tecnico, l’Amministrazione Comunale, ha deciso di riportare questi terreni ad uso agricolo, mettendo così anche uno stop alla possibilità di espansione urbanistica di diverse aree di Vignola. In più casi gli stessi proprietari dei terreni, vista anche l’impossibilità di edificare in questi anni di congiuntura negativa, hanno accolto con favore questa variante, che significa per loro anche una minore pressione fiscale.
Dichiara il sindaco Smeraldi “Con questa variante contribuiamo a rendere più certo lo sviluppo urbanistico di Vignola e mettiamo al riparo il nostro obiettivo del saldo zero nel rapporto tra terreni compromessi e aree verdi a Vignola”.