Sarà inaugurato sabato prossimo 9 aprile presso il cimitero di Monteobizzo di Pavullo, il restauro dell’ara funebre di Giovanni Borelli, personaggio illustre della storia pavullese, vissuto fra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, insigne scrittore, giornalista, politico e oratore. Il recupero del monumento funebre è stato reso possibile grazie a un service appositamente dedicato dal Lions Club Pavullo e del Frignano, sostenuto da un contributo dell’Amministrazione comunale di Pavullo. La cerimonia inizierà alle 18, con il raduno presso il piazzale del cimitero di Monteobizzo, mentre alle 18,30 ci sarà lo scoprimento dell’ara restaurata, seguito dalla benedizione impartita dal parroco di Pavullo don Roberto Montecchi. Seguiranno poi gli interventi commemorativi del Sindaco di Pavullo Romano Canovi e del Presidente del Lions Club Pavullo e del Frignano Gian Paolo Lenzini.

Giovanni Borelli nacque a Pavullo il 26 marzo 1867. Già nel 1890 era giornalista affermato nel quotidiano nazionale Il Popolo Romano, mentre nel 1895 entrò al Corriere della Sera come capo redattore. Fu anche politico e abile oratore e viaggio in tutta Italia per propagandare le idee del Partito Liberale, del quale fu uno dei fondatori. Durante la Prima Guerra Mondiale fu tenente artigliere sul Carso e a conflitto terminato, nel 1920, fu nominato da Re Vittorio Emanuele III direttore centrale dell’Istituto Storiografico dell’Esercito.

Pur impegnato nelle sue diverse attività, Borelli fu sempre molto legato a Pavullo, dedicando al paese natio scritti e poesie pubblicati sulla stampa nazionale. Persona estremamente riservata e lontana dai facili onori e da ogni tornaconto personale, si spense in solitudine a Fontevivo di Parma il 30 luglio 1932. Nel 1937 Pavullo lo onorava inaugurando la piazza e il monumento a lui dedicati, in pieno centro cittadino. Le spoglie di Giovanni Borelli furono traslate da Parma a Pavullo il 20 luglio 1937 e collocate nell’ara funebre del cimitero di Monteobizzo, riportata oggi, grazie all’opera di restauro alla sua antica dignità.