incontro-braidaLunedì 2 maggio si è tenuta presso il quartiere Braida una serata dedicata alla conoscenza delle buone pratiche europee inerenti la riqualificazione  delle aree industriali, con una particolare attenzione ad esempi che potrebbero essere utili per la progettazione del anche del comparto Cisa-Cerdisa. Durante l’incontro sono stati presentati suggerimenti e esempi tratti da casi europei da parte degli architetti Cristiana Mattioli e Federico Zanfi del Dipartimento di architettura e studi urbani del Politecnico di Milano che da anni hanno attivato con decine di studenti un progetto di ricerca per la riqualificazione del Distretto di Sassuolo.

L’incontro, prima di una serie, è stato promosso dal quartiere e più in particolare da AT-TRAVESO BRAIDA associazione di promozione sociale nata nel cuore del quartiere Braida.

Oltre un centinaio le persone che sono venute all’incontro con addirittura persone lungo le scale che non hanno trovato posto all’interno della sala. Un numero davvero non più usuale per tale tipologia di incontro di approfondimento, numero indicatore di una “necessità” di coinvolgimento e approfondimento da parte dei cittadini su tematiche così importanti inerenti un pezzo di città grande 1,5 volte il centro di Sassuolo. Un pubblico attento e per le due ore dell’incontro che è terminato con un dialogo molto partecipato con molti cittadini che hanno voluto segnalare proprie indicazioni. Un pubblico trasversale per età e provenienza (non solo Sassuolo ma anche molti di Fiorano a testimonianza della valenza distrettuale dell’intervento); presenti anche diversi consiglieri comunali oltre a professionisti e molti commercianti della zona, soprattutto quelli di vicinato.

Dall’incontro è emerso una sorta di “piccolo elenco della spesa”con le richieste di attenzione che verrà consegnato al Comune come elenco dei “desiderata” del quartiere. L’aspetto interessante è il metodo per produrre tali punti: non è il singolo cittadino o decisore che segnala la sua opinione particolare …ma è un pezzo di città che in modo partecipato e confrontandosi con altri esempi già fatti, propone in modo costruttivo le proprie richieste di attenzione. Sono cioè sono le richieste di una buona fetta della città.

Non ci sono stati interventi contro l’esistenza di un soggetto (quale la Coop) che ha deciso di investire e di intervenire in una zona così sensibile ma, al contrario, è stata fatta una proposta di consigli per attuare il massimo vantaggio per tutti (città, quartiere, commercio locale e sopratutto il privato investitore).

Ecco in estrema sintesi i punti di attenzione emersi e che verranno consegnati al Comune (anche in riferimento al prossimo passaggio in Consiglio comunale come ultima occasione migliorativa del progetto) per chiedere:

1. Non un ennesimo brano di periferia dove far cadere l’ormai obsoleto “pacchetto” composto da grande  distribuzione-terziario-palazzine, ma una “zona di attività” dal carattere urbano, dove si lavora, si abita, e si localizzano servizi per le persone e per le imprese

2. Non un piano tradizionale che presuppone l’attuazione unitaria dell’intera area, ma uno schema di trasformazione che: consegna subito alla città una rete di nuovi spazi pubblici, e consente l’attuazione in momenti successivi dei comparti, ad opera di soggetti diversi.

3. Non una “strada di scorrimento” che in trincea separa il quartiere dall’area in trasformazione, ma una strada urbana che collega l’asse del trasporto pubblico e la rete della mobilità dolce, compatibile con funzioni residenziali e di servizio.

4. Non una semplice “superficie di vendita” (anche se ben disegnata, ma comunque introversa e dalla bassa valenza urbana), ma una nuova centralità urbana integrata ai tessuti urbani adiacenti.

5. Non una contropartita pubblica fatta di oneri e di aree da sviluppare, ma una preliminare politica compensativa sui temi del commercio locale di vicinato  e immediati interventi anche sociali low-cost sul sito in trasformazione.

Non appena il progetto di riqualificazione sarà presentato alla città, si vedrà quanto di queste attenzioni (che oramai sono uno standard a livello europeo) sono state recepite.

Questo primo appuntamento vuole essere da parte dell’associazione AT-TRAVESO BRAIDA l’inizio di un vero percorso partecipato con il coinvolgimento preventivo (non solo per convalidare scelte già fatte) dei cittadini per contribuire alla riqualificazione della città e più in generale del distretto. Quindi non si tratta del solito “comitato contro qualcosa” ma al contrario di un’associazione di cittadini che vuole collaborare per fornire spunti e attenzioni a chi dovrà poi fare scelte nel campo del territorio, dell’ambiente, della mobilità e dell’urbanistica; rinnovando il ruolo tradizionale dell’associazionismo, non limitandosi più a indicare il problema ma diventando parte della soluzione, e facendosene carico in maniera attiva e responsabile. Il prossimo incontro viste le segnalate carenze di informazione sui temi della bonifica effettuata e considerate le molte le richieste dei cittadini emerse durante l’incontro, verterà sugli indicatori ambientali del nostro distretto con un focus particolare sul quartiere.

Tutto questo sta tornando ad essere la città: una città fatta non soltanto di cittadini che domandano, ma sempre più spesso di cittadini che rispondono.