palletSono stati sorpresi dal personale di un istituto di vigilanza privato dopo che, entrati furtivamente nelle pertinenze di un’azienda della frazione Calerno di Sant’Ilario d’Enza, si erano impossessati di alcuni bancali in legno, i cosiddetti pallet. I due ladruncoli mostratisi pentiti hanno subito restituito i bancali che avevano caricato in macchina e quindi si sono allontanati. Credevano che con il loro gesto di ravvedimento avessero sistemato la pratica peccato però che le telecamere del sistema di videosorveglianza dell’azienda li aveva ripresi la notte precedente compiere un analogo furto sempre ai danni della stessa azienda. I filmati visionati da un responsabile ha quindi indotto quest’ultimo a rivolgersi ai Carabinieri della Stazione di Sant’Ilario d’Enza che proprio grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza hanno identificato gli autori del furto.

Con l’accusa di furto aggravato e continuato i Carabinieri della Stazione di Sant’Ilario d’Enza hanno quindi denunciato alla Procura reggiana un 30enne e un 22enne di Reggio Emilia. Secondo le indagini ora in corso i due “approvvigionavano” di pallet un artigiano compiacente che ora i Carabinieri stanno cercando di identificare ravvisandosi a suo carico il reato di ricettazione. I due ladruncoli l’altra notte hanno raggiunto le pertinenze di un’azienda di Sant’Ilario d’Enza impossessandosi di alcuni pallet che hanno caricato in macchina. Non sono riusciti a dileguarsi (come invece avvenuto la notte prima) in quanto la pattuglia di un istituto di vigilanza bloccava i due ladri che mostrandosi ravveduti credevano di “sistemare” la pratica restituendo quanto rubato. Probabilmente sarebbe anche andata così se non fosse che un responsabile dell’azienda, controllando il sistema di videosorveglianza, aveva modo di verificare che gli stessi due giovani la notte prima avevano rubato altri pallet, riuscendo a farla franca dileguandosi. Munito del cd con le immagini si è quindi presentato ai Carabinieri della Stazione di Sant’Ilario d’Enza che, dalle visioni del filmato, risalivano agli odierni indagati che quindi venivano denunciati per furto aggravato e continuato in concorso. La refurtiva? Piazzata a un compiacente artigiano come emerso dalle prime risultanze investigative. Artigiano che ora i Carabinieri potrebbero a breve identificare essendo chiamato a rispondere del reato di ricettazione.