immagine-GaiottoNella fabbrica del futuro, creatività, competenza ed esperienza umana avranno un ruolo sempre maggiore. Tutto questo grazie a sistemi di automazione industriale di nuova generazione, ed in particolare grazie a robot evoluti, macchine in grado di autoapprendere – ripetendole identiche, all’infinito – le azioni dell’operatore umano, con doti di flessibilità impensabili fino a ieri e nuovi spazi di competitività che si aprono per la migliore industria manifatturiera italiana.

È questo lo scenario che fa da sfondo all’attività Gaiotto, l’azienda del Gruppo Sacmi specializzata nella progettazione e commercializzazione di soluzioni per l’automazione industriale (dai robot all’handling prodotto), che il prossimo mercoledì 29 giugno inaugura la propria nuova sede, dislocata nel distretto della meccatronica di Piacenza.

Sempre più centrale all’interno del Gruppo Sacmi come azienda di produzione e servizio di soluzioni per la robotica e l’automation (si pensi agli oramai “storici” robot per la smaltatura di ceramica sanitaria ma anche ai nuovissimi sistemi per l’handling delle grandi lastre ceramiche, fino alle collaborazioni con NuovaSima per la progettazione di innovativi impianti automatizzati con veicoli LGV), Gaiotto compie un salto di qualità proprio nel 2016, un anno, spiega il direttore generale di Sacmi, Pietro Cassani, che il Gruppo ha scelto di dedicare alla svolta “Industry 4.0”, punto di partenza – e al tempo stesso traguardo di un processo in atto da anni all’interno del network Sacmi – di una “strategia di innovazione intelligente dove mondo reale e ‘fisico’ delle macchine e mondo ‘virtuale’ della digitalizzazione si fondono, nel segno dell’efficienza dei processi, della personalizzazione delle produzioni, della valorizzazione delle competenze e qualificazione del lavoro”.

Questo, del resto, l’argomento del convegno “Le realtà produttive in Italia nell’era 4.0: Scenari e prospettive delle linee automatiche adattative”, organizzato da Gaiotto nel giorno del taglio del nastro della nuova sede – dove già si sono trasferiti gli uffici tecnici commerciali ed entro l’estate sarà completato il trasferimento di tutte le unità produttive – alla presenza di prestigiosi esponenti delle istituzioni (dal primo cittadino di Piacenza, Paolo Dosi, al sottosegretario all’Economia, on. Paola De Micheli), dell’industria (oltre a Sacmi-Gaiotto, il colosso Siemens, già partner tecnologico di lungo corso del Gruppo, quindi Parmalat ed FCA), dell’Università (prof. Cesare Fantuzzi, Dipartimento di Ingegneria dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia).

“Il concetto di automazione – spiega Emilio Cavazzini, direttore generale di Gaiotto – riunisce ed ottimizza le migliori competenze a livello di meccanica, elettronica, software e sensoristica. Quelle che un tempo erano aree aziendali tendenzialmente distinte, ora sono parte di un unico processo dove robot, telecamere, sensoristica e meccanica avanzata contribuiscono insieme alla riduzione della total cost ownership, in sostanza consentono di abbattere i costi industriali incrementando al tempo stesso qualità del prodotto e flessibilità della produzione”.

È stata chiamata “Industry 4.0”, in realtà – spiega Cavazzini – si tratta di un processo estremamente concreto capace di accrescere (o restituire) competitività alle imprese attraverso una strategia precisa che, da robot in grado per lo più di “eseguire” e da un flusso produttivo ancora governato da logiche push (dalla produzione al magazzino), inverte l’ordine dei fattori, partendo dalle richieste del cliente e delle aziende partner e offrendo soluzioni produttive e logistiche capaci di creare un reale valore aggiunto per il cliente.

Far luce su questo aspetto anche attraverso il confronto con prestigiosi esponenti del mondo dell’industria e della ricerca applicata è proprio l’obiettivo del convegno organizzato da Gaiotto in questa speciale giornata. “Industry 4.0 – spiega il prof. Cesare Fantuzzi dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che in occasione della giornata introdurrà l’argomento dal punto di vista ‘accademico’ – comprende tutta una serie di tecnologie per l’acquisizione, elaborazione e comunicazione delle informazioni in un sistema produttivo ad un livello capillare. Naturalmente, è indispensabile capire quale tipo di servizi, in questo approccio, possono essere abilitati in modo efficiente, economico e vantaggioso per il rapporto cliente-fornitore”. Da qui, conclude il docente dell’Ateneo emiliano – una struttura che vanta una collaborazione storica proprio con Gaiotto – l’utilità di un confronto tra gli utilizzatori (aziende come Parmalat o FCA) i costruttori di sistemi (Sacmi-Gaiotto), i produttori di dispositivi (come Siemens) “con l’unico e comune obiettivo di incrementare la catena del valore”.

Non a caso, riprende il direttore generale Emilio Cavazzini, questa rivoluzione industriale 4.0 per Gaiotto – che nel 2015 ha fatturato 15 milioni di euro, un terzo dei quali da forniture esterne al Gruppo Sacmi – riparte da Piacenza. “Abbiamo scelto di operare qui perché è la patria di aziende meccatroniche di successo, perché Piacenza si trova al centro di territorio dove praticamente ogni città-capoluogo ha un polo ingegneristico d’eccellenza”. Insomma, il centro di un distretto dove le migliori competenze ed esperienze del territorio possono contribuire in modo decisivo, ed a tutti i livelli, a costruire la fabbrica del futuro.